mercoledì 13 luglio 2022

Prime Video Original 21: Borat - Seguito di Film Cinema


Nel 2006 esce Borat - Studio Culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan (Borat: Cultural Learnings of America for Make Benefit Glorious Nation of Kazakhstan). In questa pellicola, tramite un personaggio da lui stesso ideato, il giornalista kazako Borat Sagdiyev, l'attore Sasha Baron Cohen si imbarca in un viaggio on the road lungo gli Stati Uniti, con l'obiettivo di prendere in moglie Pamela Anderson.
In realtà il tutto è un pretesto per fare una pesante satira, alternata a humour nero, sugli Stati Uniti dell'era Bush Junior e le sue contraddizioni.
Passano svariati anni e Sasha Baron Cohen torna sul luogo del delitto con Borat - Seguito di Film Cinema (Borat Subsequent Moviefilm), diretto da Jason Woliner e distribuito su Amazon Prime Video a partire dal 23 ottobre 2020.
Sono passati 14 anni dal primo viaggio negli Stati Uniti di Borat Sagdiyev e il suo reportage ha gettato discredito sull'intera nazione del Kazakistan, quindi per questo è stato deportato in un gulag. Ma ne viene liberato quando il presidente della sua nazione gli affida l'incarico di tornare negli US e A per offrire un dono al Vicepresidente Michael Pence, nella speranza di ingraziarsi Donald Trump.
Borat parte così per un nuovo reportage e stavolta ha una compagna di viaggio inattesa, sua figlia Tutar (Maria Bakalova). Tuttavia non può sapere che la pandemia causata dal COVID-19 sta per colpire gli Stati Uniti, i quali sono pronti a sperimentare il lockdown.
La società americana è molto cambiata negli ultimi quindici anni e, se nel 2006 imperava ancora la lotta al terrorismo e la presunta esportazione della democrazia e le notizie passavano principalmente attraverso la televisione e i siti Internet di informazione, oggi si vive in un mondo dominato dai social network e dalle fake news.
Quello che appare come un viaggio in un incubo reale per Borat, in una nazione colpita da una pandemia e con le persone chiuse in casa, diviene invece un sogno surreale in un mondo che nega la realtà attorno a sé continuando ad annegare nelle proprie contraddizioni.
Contraddizioni che Borat/Baron Cohen mette alla berlina contornandole con humour nero e scenette ai limiti dell'assurdo (un paio anche per stomaci forti).
Ecco dunque entrare in scena antiabortisti, complottisti Qanon, chirurghi estetici, influencer social e che più ne ha più ne metta che non capiscono la finta ingenuità di Borat - che aderisce a ogni tipo di propaganda gli venga propinata purché non intuisca sia falsa - il quale andando loro incontro in realtà li prende fortemente in giro senza che loro se ne accorgano.
Quindi annulla il loro stesso intento di far sembrare chi la pensa diversamente da loro come qualcuno da combattere e rimettere su una presunta retta via fatta di dominio della bellezza estetica a tutti i costi, predominanza di un'identità virtuale e difesa della vita da parte di coloro che non esiterebbero a cancellare dall'esistenza altre vite.
Non sono scene fatte per strappare una risata a tutti i costi, la satira è anche questo, e può essere in certi casi anche una visione di parte, quindi diciamo che non viene proprio lasciato il giudizio finale allo spettatore. E non c'è neanche un finale rassicurante: dopotutto la satira è anche questo.

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