sabato 2 luglio 2022

A scuola di cinema: I Ragazzi Venuti dal Brasile (1978)

1976: Viene pubblicato il romanzo I Ragazzi Venuti dal Brasile (The Boys From Brazil), scritto da Ira Levin.
La storia è incentrata su Yakov Liebermann, un cacciatore di nazisti che riceve la notizia che il dr. Josef Mengele è ancora vivo e, nascosto in Brasile, ha appena dato vita a una misteriosa operazione che - per qualche oscuro motivo - comporta anche uccidere decine di persone che hanno sessantacinque anni.
Liebermann indaga sulla vicenda e scopre che Josef Mengele ha creato 94 cloni adolescenti di Adolf Hitler e sta facendo vivere loro le stesse esperienze di vita vissute da costui - tra cui la morte violenta del padre che ha sposato una donna di ventitré anni più giovane di lui - per far nascere nell'imminente futuro dei nuovi Führer.
Yakov Liebermann riesce a rintracciare Mengele e ha un confronto con lui, ma lo scienziato nazista viene infine ucciso da dei cani appartenenti a uno dei cloni, il quale li aizza contro Mengele.
Josef Mengele è dunque morto, ma il suo piano potrebbe in futuro avere successo, poiché già alcuni padri sono stati uccisi.
Il libro si rivela ben presto un bestseller e poco dopo ne viene anche prodotto un adattamento cinematografico.


Nell'anno stesso di pubblicazione dell'opera, essa viene opzionata dai produttori Martin Richards, Stanley O'Toole e Robert Fryer. Dopo che è stata completata la sceneggiatura da parte di Heywood Gould, nel maggio 1977 la parte di Ezra Lieberman (così rinominato dall'originale Yakov Liebermann) viene assegnata a Laurence Olivier.
Il personaggio è ispirato a due cacciatori di nazisti realmente esistiti, ovvero Simon Wiesenthal e Serge Klarsfeld, i quali cercarono invano Josef Mengele dopo la sua scomparsa. La caccia a Mengele di Wiesenthal - che aveva sperimentato di prima mano l'orrore dei campi di concentramento - durò per ben due anni e arrivò a un passo dal farlo arrestare dalle autorità tedesche nel 1960, ma ottenne altri successi in vita.
Tra questi la cattura di altri soldati nazisti, quali Adolf Eichmann nel 1960 o l'ottenimento della confessione nel 1963 da parte di Karl Silberbauer concernente il suo ruolo come comandante della Gestapo responsabile della cattura di Anna Frank e della sua famiglia (per molti anni dopo il termine della guerra, infatti, si credette che il diario della ragazza fosse un'invenzione e lei non fosse mai esistita).
Proprio su Simon Weisenthal, Laurence Olivier - toccato dalla sua determinazione e tenacia - decide di modellare la sua interpretazione.
A quel tempo l'attore inglese è reduce da un intervento chirurgico che gli ha tolto dei calcoli renali e si trova in non eccelse condizioni di salute, così si dichiara disponibile ad accettare questo ruolo che è ben pagato e gli permette di mettere da parte del denaro per la sua famiglia in caso di sua morte.
Il suo stato di salute in principio fa sì che il progetto sia rifiutato da alcune case di produzione, fino a quando viene opzionato dalla 20th Century Fox, dietro un budget di 12 milioni di dollari.
Con l'ingresso di Laurence Olivier, Franklin James Schaffner decide di essere il regista del film e poco dopo Gregory Peck accetta la parte di Josef Mengele, dopo che George C. Scott, la prima scelta per questo ruolo, si ritira dal progetto poco tempo prima dell'inizio delle riprese.
Soprannominato l'angelo della morte, Josef Mengele - fervente sostenitore del partito nazista - si guadagnò questo appellativo durante la sua permanenza nel campo di sterminio di Auschwitz, a partire dal 1943. Senza alcun problema, mandava anche decine o centinaia di persone a morire nelle camere a gas poco dopo che erano scese dal treno che li aveva portati al campo di concentramento e su altre compieva atroci esperimenti, volti a dimostrare folli teorie sulle tare genetiche in particolare, arrivando a sezionarne i corpi.
Con la caduta del nazismo, Josef Mengele fuggì in Sud America e lì vi si nascose sotto varie false identità. Al tempo della produzione di questo film, è ancora in vita.
Il ruolo secondario di Eduard Seibert viene proposto a James Mason. Costui, in realtà, spera in principio di poter interpretare Lieberman o Mengele, ma non è ovviamente possibile, tuttavia non si lascia sfuggire la possibilità di poter lavorare al fianco di Laurence Olivier e Gregory Peck.
Le riprese iniziano in via ufficiale nell'ottobre 1977, tenendosi in Portogallo, Inghilterra, Pennsylvania e Austria.
A causa dello stato di salute di Laurence Olivier, tutte le scene che lo riguardano vengono girate in Austria, anche quelle ambientate nella finzione in altri paesi, per non farlo imbarcare in - per lui - faticosi viaggi.
Sempre per via dello stato di salute dell'attore inglese, il confronto tra il suo personaggio e Josef Mengele viene girato con estrema cautela per non sottoporlo a gravi sforzi, tanto che occorrono alcuni giorni per completare la scena.
Gregory Peck e Laurence Olivier, tuttavia, non possono fare a meno di sorridere nel notare come due navigati attori ultrasessantenni come loro debbano girare una scena simile.
Gregory Peck accetta di girare la scena dove Josef Mengele viene attaccato e ucciso dai dobermann, senza l'uso di una controfigura, dopo che l'addestratore dei cani gli dimostra, sostituendosi a lui, che i cani sono addestrati a mordere i vestiti e non la pelle e che tirano la cravatta e non la gola per dare l'illusione che gli stiano divorando la carotide.
Le riprese si concludono nel marzo 1978.
I Ragazzi Venuti dal Brasile (The Boys From Brazil) viene distribuito nei cinema americani a partire dal 4 ottobre 1978. Laurence Olivier ottiene anche una nomination al Premio Oscar come miglior attore.
La leggenda narra che Josef Mengele sia riuscito a vedere Gregory Peck impersonarlo sul grande schermo. Il 7 febbraio 1979, mentre si trova nella città brasiliana di Biertoga, Josef Mengele muore a seguito di un infarto che lo colpisce mentre sta nuotando in una piscina: provato dall'attacco, annega nelle acque. La sua identità viene confermata senza ombra di dubbio da un successivo test del DNA, nonostante per anni Simon Wiesenthal si ostini a cercalo ancora.
Il cinema è riuscito a predire in questo caso un evento futuro e non sarà l'ultima volta. I romanzi di Ira Levin, invece, costituiranno la base per altri film... ma questa è un'altra storia.

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