venerdì 4 agosto 2023

Fabolous Stack of Comics: X-Men - House of X/Powers of X


Per anni gli X-Men guidati da Charles Xavier hanno perseguito un sogno. Un sogno di integrazione tra umani e mutanti, che potesse portare benefici a tutti. Ma hanno dovuto affrontare in maniera inevitabile le diffidenze e i pregiudizi della razza umana. Per anni nel tempo dell'Universo Marvel, per decenni nel tempo reale.
E per quanto tempo delle persone possono credere in un sogno e portarlo avanti nonostante tutto, nonostante qualche inevitabile crisi di fede? Quanto queste persone possono sopportare prima di dire basta? Prima di stancarsi di ricevere soprusi e vedere che gli alleati supereroi che combattono al loro fianco difficilmente prendono apertamente posizione?
Ed ecco dunque giungere House of X e Powers of X, due miniserie di sei numeri che procedono parallele (quello che accade in un numero di una miniserie, prosegue nell'altra e così via) pubblicate nel 2019, scritte da Jonathan Hickman e disegnate da Pepe Larraz e R.B. Silva.
Dopo che gli umani hanno tentato per l'ennesima volta di creare un programma avanzato di Sentinelle, evento che causa la morte di alcuni X-Men, Xavier e Magneto dicono infine basta. Con un piano che procedeva in realtà sottobanco da anni, danno vita ai protocolli di resurrezione e annunciano al mondo l'esistenza di una nuova nazione: Krakoa, patria di tutti i mutanti con una propria economia, un proprio sistema sociale e giudiziario.
La mossa decisa dei mutanti contro i continui soprusi degli umani porta loro storici avversari come Apocalisse, Sinistro e Sebastian Shaw ad unirsi alla loro causa. Ma dietro questa mossa c'è molto di più e coinvolge la rediviva Moira MacTaggart e una letale minaccia dal futuro.
Anche l'uomo più paziente, più saggio, più comprensivo può avere un punto di rottura e, come diceva il beneamato Bud Spencer, non c'è cattivo più cattivo di un buono quando diventa cattivo.
Quindi gli X-Men, i mutanti nel loro complesso, si sono votati alla causa del male? Sono diventati come coloro che dicevano di voler combattere? No, semplicemente hanno cambiato prospettiva, che poi questo sia un bene o un male solo il tempo ce lo dirà.
Non è qualcosa di mai visto prima. Magneto ad esempio in precedenza aveva fatto sì che Genosha divenisse la patria dei mutanti riconosciuta dalle Nazioni Unite, prima che venisse distrutta dalle Sentinelle e, durante il ciclo di Grant Morrison, gli X-Men avevano già creato una propria economia e delle proprie società. Inoltre la persona che torna dal futuro per avvisare di una minaccia da sventare... be', penso di non dover dire da quale storia provenga.
Quello che è diverso dal passato è come lo sceneggiatore abbondi con delle specifiche scritte che ampliano il mondo che fuoriesce dalle pagine del fumetto e contribuiscono a fare maggiore luce sul contesto che lo circonda. È davvero come se assistessimo alla nascita di una nazione, per citare quel famoso film (che a dire il vero della parola tolleranza non faceva la sua bandiera).
Non sono gli X-Men che conoscevamo prima? Be', per certi versi questo è vero. Giunge prima o poi nella vita per tutti noi, salvo che si abbia un'esistenza da eremita, il momento in cui si dice basta. In cui tutto quello che percepiamo come malvagio o insofferente ci porta a un punto di rottura e non è detto che il nostro cambiare atteggiamento ci porti automaticamente dei benefici o degli svantaggi.
Sono le nostre scelte future che influenzano quel percorso e come il mondo reagisce ad esse. L'Universo Marvel, dunque, come reagirà a questi nuovi X-Men?

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