giovedì 24 novembre 2022

Netflix Original 88: Pickpockets


In Sciuscià, Roberto Rossellini narrava la storia di due giovani ladruncoli che precipitavano in un inferno fatto di privazioni, tradimenti e sofferenza. Il tutto in un paese complicato quale l'Italia dell'immediato dopoguerra.
Non siamo più nel dopoguerra, e di certo non si sfiorano nemmeno le vette di Rossellini, ma altri due giovani ladruncoli in un paese complicato (la Colombia dei giorni nostri) compaiono in Pickpockets, diretto da Peter Webber, scritto da Alejandro Fadel e Martín Mauregui e distribuito su Netflix a partire dal 12 aprile 2018.
Due ladruncoli di strada, Fresh (Emiliano Pernía) e Doggy (Dubán Andrés Prado), rapinano i cittadini di Bogotà utilizzando a volte metodi violenti. Le loro azioni vengono notate da un poliziotto spagnolo rifugiatosi in Colombia, Chucho (Carlos Bardem), messosi in seri guai con la criminalità locale.
Chucho prende i due ragazzi sotto la sua ala protettiva, insegnando loro l'arte del furto con destrezza, che comporta meno rischi di essere notati e catturati. Fresh e Doggy coinvolgono allora nelle loro rapine un terzo elemento, Juana (Natalia Reyes), interesse amoroso del primo. Ben presto, però, anche loro si metteranno nei guai con alcuni boss criminali e dovranno trovare un modo per uscirne integri.
Il film è la classica storia che parte con due personaggi detestabili i quali si riscattano lungo la via combattendo dalla parte giusta. E l'unico modo per due rapinatori di risultare simpatici agli occhi del pubblico senza cercare di condurre una vita ordinaria e senza rischi è quella che l'oggetto delle loro rapine siano criminali peggiori di loro, che dunque meritano più di loro un'adeguata punizione.
Si tratta anche del consueto passaggio del testimone. Chucho - e così la criminalità di Bogotà - rappresentano un vecchio mondo, che sta andando lentamente a scomparire, mentre Fresh, Doggy e Juana incarnano la nuova generazione che soppianterà la precedente, la quale ovviamente non ha alcuna intenzione di cedere il passo in maniera arrendevole.
Una trama semplice e consolidata nel tempo, dunque, per un prodotto di un cinema a me ignoto (film spagnoli ne ho incrociati nella mia vita, questo invece credo sia il primo film colombiano che abbia visto) che non arriva a brillare di luce propria. Tutto quello che voi pensate accadrà, accadrà di sicuro e i personaggi agiscono in funzione di quel tipo di storia che si vuole narrare senza effettuare troppi approfondimenti, tanto che del background di alcuni protagonisti non arriviamo ad apprendere proprio nulla.
Bisogna utilizzare destrezza anche in questo, dopotutto.

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