giovedì 8 giugno 2023

Fabolous Stack of Comics: Tex - Black Baron


Lo scontro, che non avviene mai in realtà, tra Tex Willer e la sua nemesi Mefisto affronta un nuovo capitolo. Nel precedente, Il Drago Rosso, Mefisto si era alleato col monaco tibetano Padma, che alla fine lo aveva fatto impazzire facendolo finire in un manicomio (amabili follie narrative degli anni '60 del ventesimo secolo).
Ma siccome Mefisto è tra i pochissimi nemici ricorrenti di Tex, un suo ritorno è inevitabile. Questo si concretizza infine con Black Baron, scritto da Gianluigi Bonelli, disegnato da Aurelio Galleppini in arte Galep e pubblicato nel 1968 nei numeri dal 93 al 95 della serie regolare di Tex.
Mefisto è fuggito dal manicomio in cui era confinato. In questa struttura ha stretto amicizia con Jean de Lafayette, che si ritiene un'incarnazione vivente di Baron Samedi, la divinità haitiana che trascina i morti nell'aldilà, e insieme a lui ha fondato un impero del terrore nelle paludi della Florida, grazie anche a una nutrita schiera di seguaci del voodoo, attirandosi le ire degli indiani Seminoles, che meditano la vendetta.
I quattro pards si recano in Florida per assalire il castello in cui Mefisto e i suoi alleati sono confinati, ma lungo il tragitto dovranno affrontare svariati attacchi ad opera degli sgherri al servizio del loro acerrimo nemico.
Lo schema narrativo si ripete ancora una volta. Con l'eccezione di Fuorilegge, questo è un altro scontro a distanza che si verifica tra Tex Willer e Mefisto. Questi due contendenti agiscono sempre su due lati opposti della barricata.
In questo caso vediamo Tex e i suoi alleati da un lato che fronteggiano gli attacchi e le minacce portate avanti dagli sgherri al servizio del loro nemico, avversari di natura più "fisica" e alla loro portata. Dall'altro invece ritroviamo Mefisto e i suoi nuovi alleati calati in una nuova atmosfera, quella del voodoo, quasi inedita per l'Italia all'epoca della pubblicazione di questa storia.
In tal senso, quindi, vanno fatti i complimenti a Gianluigi Bonelli che, pur calando il tutto in un contesto avventuroso e quindi semplificato (gli alleati di Mefisto, visti con l'occhio di oggi, sono decisamente stereotipati), avrà fatto le sue ricerche.
Credo siano due mondi che non si possano incontrare proprio perché davvero troppo distanti tra loro. C'è il piano fisico e il piano "spiritico", se possiamo così definire quello dove opera Mefisto, e Tex e le sue pistolettate mal si conciliano con queste ultime atmosfere.
Ora sembrerebbe che sia mancanza di idee da parte di Gianluigi Bonelli che, a parte il consueto battibecco tra Tex e Mefisto tramite messaggio spiritico, non va oltre questo tipo di interazione. Ma in realtà lo scrittore riesce a ben amalgamare questi mondi tenendoli separati, per far sì che entrambi i loro protagonisti risaltino. Tex col suo eroismo e sprezzo del pericolo, Mefisto con la sua malvagità e sottile follia.
Forse però un giorno questa separazione avrà termine e i due nemici si ritroveranno infine faccia a faccia.

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