Nel 1911 esce il romanzo Peter e Wendy, scritto da James Matthew Barrie, adattamento di una sua opera teatrale andata in scena qualche anno prima. Come molti prodotti dell'epoca e del secolo precedente, è una fiaba che presenta anche toni cupi.
Nel 1953 Walt Disney e il suo team realizzano da quest'opera un celebre film di animazione, Peter Pan, edulcorandolo - come già fatto per altri prodotti, quale ad esempio il nostrano Pinocchio - dalle tematiche più drammatiche ritenute non adatte al pubblico di riferimento, quello delle famiglie.
Passano i decenni e ci si allontana in termini temporali sia dalla fonte originaria che da quella animata. E così anche la fiaba di Barrie diviene oggetto di un... revival, chiamiamolo così, con Peter Pan & Wendy, diretto da David Lowery, scritto da David Lowery e Toby Halbrooks e distribuito su Disney+ a partire dal 28 aprile 2023. In realtà, il film si pone più come un adattamento moderno della pellicola di animazione del 1953 che un rifacimento della storia di Barrie.
Wendy Darling (Ever Anderson) è la maggiore di una famiglia composta da tre figli a cui la madre racconta spesso la fiaba di Peter Pan, il bambino che non vuole crescere e vive sull'Isola Che Non C'è.
Ma Peter Pan (Alexander Molony) esiste davvero, così come l'Isola Che Non C'è, dove col l'aiuto di Trilli (Yara Shahidi) vengono portati Wendy e i suoi fratelli.
Qui i tre conosceranno i Bimbi Sperduti, ma anche il più letale nemico di Peter Pan, il Capitan Uncino (Jude Law), che con l'eroe condivide un insolito legame.
Già il titolo in sé - che in realtà non è altro che quello originario del libro - fa capire che in questo caso non è solo Peter Pan il protagonista principale della storia, ma anche Wendy. La fonte principale, il film di animazione, è dunque lì come riferimento, ma ce se ne distacca in più punti.
Wendy è come una sorta di equilibrio tra i due antagonisti, che al tempo stesso rappresentano diversi aspetti dell'animo umano. Peter Pan è la parte più giocosa dell'uomo, quella che non vuole crescere appunto: non si cura troppo delle conseguenze delle proprie azioni, vede il tutto come un divertimento e un'avventura senza interrogarsi mai.
Uncino - in un'incarnazione differente rispetto al passato, più aderente a una certa visione che vuole i cattivi non necessariamente cattivi e basta - è invece l'incarnazione dell'uomo maturo che ha visto i suoi sogni infranti, che giudica tutti come suoi nemici o inferiori a lui, non riuscendo o volendo capire che le colpe possono essere additate solo alla propria persona.
In questo scenario, dunque, Wendy diviene la voce della ragione, una sorta di coscienza esteriore dei due personaggi, che cerca di far maturare l'io bambino Peter Pan e di far uscire dall'incubo l'es oscuro James Hook.
Ovviamente non dobbiamo dimenticare - il regista di certo non lo ha fatto - che questo è un prodotto Disney per famiglie e dunque a contorno di questo vi è un contesto fantastico e pieno di avventure, che sembra uscito da una fiaba. Una fiaba che ha preso forma reale.
Come a volte accade a certi nostri sogni. Se lo avete a disposizione, comunque, riprendete o guardate per la prima volta il film del 1953, una piccola gemma dell'ultima produzione curata personalmente da Walt Disney.
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