1985: Brent Maddock, un aspirante sceneggiatore, sta frequentando la scuola di cinema della University of Southern California (USC) di Los Angeles insieme al suo amico Steven Seth Wilson.
I due hanno sviluppato una sceneggiatura incentrata su un robot senziente e, nel tentativo di migliorarne la struttura per cercare se possibile di farla opzionare da qualche studio cinematografico, Brent Maddock comincia a frequentare un corso di sceneggiatura tenuto da Sally Merlin-Jones.
L'idea del robot senziente nasce a seguito di un corto realizzato dai due autori in cui un robot (muovendosi in stop motion) spiega come opera una biblioteca pubblica.
Durante una lettura pubblica delle opere dei vari partecipanti al corso, un altro studente di nome Arne Olson rimane favorevolmente impressionato dalle idee di Brent Maddock. Per quelle strane coincidenze del destino, costui ha un amico di nome Gary Foster, il quale consegna la sceneggiatura a suo padre, David Foster, produttore cinematografico.
Questo rappresenta il primo passo per lo sviluppo di una celebre pellicola.
Anche David Foster rimane impressionato in maniera favorevole dalla sceneggiatura di Brent Maddock e S.S. Wilson e la opziona insieme al suo collega Lawrence Turman. La sceneggiatura viene inviata a John Badham che, come la legge, si dichiara immediatamente disponibile a essere il regista del film.
In principio i due sceneggiatori non hanno le idee ben chiare su come far sì che il robot divenga vivo e pensano per qualche tempo di far sì che esso venga animato da degli alieni, prima di ricorrere al classico espediente del fulmine.
Il progetto viene conteso da alcune case cinematografiche, ma alla fine David Foster decide di affidarsi alla Producers Sales Organization che, pur essendo una piccola compagnia, gli garantisce quell'importanza e priorità che altre non sono in grado di fornire.
In principio il personaggio di Ben Jabituya è un americano e viene scelto Fisher Stevens per interpretarlo. John Badham, tuttavia, decide di prendere in prestito un'idea, ritenendola divertente, da Beverly Hills Cop, in cui vi è un personaggio francese (Serge) che deride gli americani e le loro usanze. Ben diventa dunque un indiano e, dopo aver pensato di farlo interpretare da Bronson Pinchot - ovvero colui che aveva interpretato Serge - Fisher Stevens viene confermato.
Per questa parte l'attore passa qualche tempo in India e cerca di sviluppare un credibile accento. Ovviamente, essendo un'epoca diversa, né l'attore americano, che ha disperatamente bisogno di lavorare, né la produzione vedono la cosa come involontariamente parodistica. Tuttavia l'attore risulta abbastanza credibile da far sì che in India sia scambiato per qualche tempo con un altro attore di Bollywood.
Ma il personaggio più difficile da "trovare" è ovviamente il protagonista, Numero 5/Johnny 5. Per lo sviluppo e la costruzione del robot e delle sue repliche da utilizzare durante le riprese occorrono cinque mesi di lavorazione e un gruppo operativo composto da circa quaranta persone.
Questa fase viene portata avanti, sotto la costante supervisione di John Badham, in principio dal designer Syd Mead che, scavalcando qualche iniziale obiezione, riesce infine a convincere la produzione del fatto che il robot abbia bisogno di occhi per esprimere delle emozioni.
Per il suo design, Syd Mead si ispira a vere ricerche nel campo della robotica effettuate a quel tempo, in particolar modo per alcune applicazioni in campo militare, e a un robot in grado di suonare un organo da lui visto in una fiera di Tokyo.
Successivamente, la fase operativa, ovvero la creazione dei robot veri e propri, diciassette in tutto, viene portata avanti da un team guidato dall'esperto di effetti speciali Eric Allard.
Durante questa fase la voce originale del robot è quella del burattinaio Tim Blaney. L'idea iniziale è quella di affidare poi la parte vocale a un altro attore, quale Robin Williams, in post-produzione, ma quando John Badham ascolta le performance vocali di Tim Blaney e nota come il team si sia ormai abituato ad associare la sua voce a quella del robot, decide che Blaney debba rimanere come voce ufficiale, nonché sia presente sul set per aiutare gli attori in merito alle interazioni col robot.
Alla fine, circa 3 milioni di dollari del budget stanziato, che non è significativo, vengono impiegati solo per la costruzione dei vari Numero 5.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 6 settembre 1985, tenendosi in Oregon.
Sul set i robot vengono controllati da remoto sia da Tim Blaney che da altri burattinai, utilizzando cavi quando richiesto per le scene più complesse, le quali richiedono a volte l'intervento di anche diciotto persone contemporaneamente.
Anche se è previsto in origine l'utilizzo di stop motion, John Badham preferisce che i vari movimenti del robot siano realizzati tramite effetti pratici, per cercare di trasmettere un maggior senso di realismo (cosa che peraltro permette anche di non andare a incidere sui costi).
Così, ad esempio, il rapido movimento delle pagine dei libri che Numero 5 legge viene ottenuto utilizzando fuori scena un tubo di aria compressa, mentre il lancio ripetuto di una moneta viene conseguito tramite un abile uso di cavi.
Consapevole che il regista è John Badham, la produzione chiede se sia possibile creare una scena in cui Numero 5 balla vedendo alla televisione La Febbre del Sabato Sera (Saturday Night Fever). Il regista coglie subito la palla al balzo senza consultare prima gli esperti di effetti speciali.
Dapprima insegna la scena e la prova con Ally Sheedy utilizzando proprio una di quelle presenti in La Febbre del Sabato Sera, dopodiché, pur tra mille difficoltà, la scena viene portata a compimento.
Pur non volendo esserci alcun sottotesto romantico tra il personaggio di Stephanie Speck - interpretata da Ally Sheedy - e Numero 5, si decide infine di dare più preminenza alla relazione amorosa tra la protagonista e Newton Crosby (interpretato da Steve Guttenberg) quando le scene in cui Stephanie abbraccia il robot vengono accolte con forte disapprovazione durante gli screening preliminari.
Corto Circuito (Short Circuit) viene distribuito nei cinema americani a partire dal 9 maggio 1986. A fronte di un budget di 15 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare poco più di 40 milioni di dollari. Un considerevole successo, e questo nonostante la società di produzione sia fallita circa due settimane prima dell'uscita ufficiale.
Questo, tuttavia, non impedisce che vengano subito messi in atto dei piani per un sequel... ma questa è un'altra storia.
Sempre adorato Numero 5, ma in effetti comunque, si riscontra una certa ambiguità..
RispondiEliminaNella mia visione di ragazzo ingenuo vidi il secondo capitolo, di cui prima o poi parlerò, come una piccola gemma prima di capire che... no, non c'eravamo proprio. Affetto verso una saga e un personaggio.
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