venerdì 16 giugno 2023

Netflix Original 136: Private Life


I concetti di famiglia e di genitorialità sono molto cambiati in questi ultimi decenni, che hanno visto importanti modifiche concretizzarsi su vari campi (legislativo, sociale, medico e altro).
Anche se i concetti "classici" sono ancora ben presenti, come è giusto che sia, nonostante alcune persone siano convinte del contrario, altre forme di famiglia e genitorialità si sono affiancate nel frattempo. Ma certe problematiche comuni rimangono invariate.
Come si può vedere in Private Life, scritto e diretto da Tamara Jenkins e distribuito su Netflix a partire dal 5 ottobre 2018.
Rachel Biegler (Kathryn Hahn) e Richard Grimes (Paul Giamatti) sono una coppia di ultraquarantenni che non hanno mai avuto un figlio per scelta e desiderio di carriera. Quando decidono infine di volerne uno, scoprono di avere entrambi problemi di fertilità. Poiché né un'inseminazione artificiale, né una fecondazione in vitro hanno successo, l'ultima speranza risiede in un trapianto di ovuli.
Non volendo affidarsi a una persona sconosciuta, i due coniugi chiedono alla figlia di due loro cari amici, Sadie Barrett (Kayli Carter), se voglia aiutarli e lei accetta. Ma le loro traversie sono appena iniziate.
Il film si basa in parte su esperienze personali vissute dalla regista e sceneggiatrice e la cosa si nota, poiché è in grado di far trasparire bene quelle che possono essere le false speranze e le illusioni di chi vuole legittimamente diventare un genitore, anche quando il destino sembra non volerne sapere.
Lo sguardo della regista è più incentrato in maniera inevitabile sulla prospettiva femminile di questa problematica, ma non mancano importanti riflessioni da parte della figura maschile, che funge da sorta di ancora a quella dura realtà che non si vuole ammettere.
Nel voler perseguire questo loro desiderio di essere genitori, i protagonisti mettono a nudo le loro personalità di fronte agli altri e mostrano tutte quelle che sono le loro fragilità caratteriali. Fragilità che appartengono a molti di noi e che vanno a incidere su delle vite che, differentemente, sarebbero tranquille e agiate. Ma anche quando ci si trova in una buona situazione economica, non significa in maniera automatica avere tutto dalla vita.
Il film ha un forte impatto drammatico e non si risparmia di mostrare scene dal forte impatto (non dal punto di vista visivo, piuttosto da quello verbale essendo un film che basa tutto sui dialoghi). Tuttavia non è un impatto del tutto negativo, tanto che alla fine l'esperienza cambierà in meglio i tre protagonisti e farà capire loro quali sono le loro priorità e la strada migliore da percorrere.
Non solo come genitori, ma anche come esseri umani, poiché quell'umanità che si erano lasciati alle spalle per perseguire altri obiettivi di carriera e successo diventa infine il bene più prezioso, quando capisci di poter restare solo.

Nessun commento:

Posta un commento