Nel 2014 esce Goodnight Mommy (Ich seh, Ich seh), un film di produzione austriaca scritto e diretto da Veronika Franz e Severin Fiala e incentrato su due gemelli che iniziano a coltivare dei dubbi su loro madre, reduce da un intervento di chirurgia plastica al volto.
In quella che è la patria dei remake di film provenienti da altre nazioni, gli Stati Uniti, forse mancava ancora un prodotto austriaco da adattare (sicuramente no, ma fateci sognare) ed ecco dunque Goodnight Mommy, diretto da Matt Sobel, scritto da Kyle Warren e distribuito su Amazon Prime Video a partire dal 16 settembre 2022.
Elias e Lukas (Cameron Crovetti e Nicholas Crovetti) tornano a vivere presso l'abitazione della loro madre attrice (Naomi Watts), dopo che costei ha divorziato dal marito. Al loro arrivo vedono il volto della donna avvolto da delle bende a causa dei postumi di un intervento di chirurgia estetica.
Ma ci sono altre cose che preoccupano i due ragazzi: l'insolito comportamento della madre, a loro dire violenta e distante, nonché il fatto che impedisca loro di recarsi all'esterno e praticamente li segreghi in casa. I due giungono infine alla conclusione che quella donna non è loro madre e vogliono scoprire a tutti i costi cosa le sia accaduto.
Il thriller di natura psicologica si sposa qui con alcune ambientazioni gotiche (le atmosfere da casa isolata e lontana dalla civiltà che risultano quasi sempre efficaci) e qualche venatura horror che verso il finale prende il sopravvento su tutto il resto.
In principio il film appare essere incentrato sul concetto di identità e il senso di genitorialità che col passare del tempo rischia di tramutarsi in mancanza di empatia. Con tanto di Naomi Watts che sembra incarnare una versione dark di sé stessa.
A un certo punto, però, appare chiaro come in realtà il tema sia quello del lato oscuro presente in ognuno di noi e che talvolta si manifesta già quando siamo dei bambini. Cosa che porta a commettere delle atrocità senza averne la piena consapevolezza, visto che in pochi maturano un pieno senso di responsabilità in tenera età. E come, in un mondo senza filtri, questo possa essere contenuto. Se possibile.
Per fare questo si utilizza uno stratagemma narrativo che direi sia ormai consolidato da più di vent'anni - ma che per ovvie ragioni non vi posso qui indicare - e che, all'occhio anche dello spettatore meno attento, può apparire intuibile abbastanza presto. In questo caso si verifica una strana sensazione, per cui sappiamo che la trama prima o poi andrà a parare su quel preciso punto e che esso rappresenta il punto di svolta dell'intera vicenda.
O del vero incubo.
Per me è stato un no. Molto più disturbante e cattivo l'originale, questa è una versione ripulita e facilitata per il mercato americano.
RispondiEliminaImmaginavo fosse così. Il film originario è una mia mancanza che dovrò colmare.
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