martedì 13 giugno 2023

Fabolous Stack of Comics: Licantropus - Moon Knight e l'epilogo


Un lungo tragitto quello di Jack Russell, alias Licantropus. Partito da un breve ciclo su Marvel Spotlight scritto da Gerry Conway, è poi proseguito in una serie regolare - Werewolf by Night - scritta in principio dallo stesso Conway, poi da Len Wein, Marv Wolfman, Mike Friedrich e, infine, Doug Moench, colui che in coppia con Don Perlin alla parte grafica, ha scritto il maggior numero di albi di questa testata.
Un tragitto che si conclude infine col quarantatreesimo numero pubblicato nel 1977, dopo sei anni consecutivi di storie.
Dopo che il licantropo ha quasi ucciso e ridotto sulla sedia a rotelle Buck Cowan, il suo miglior amico, Jack Russell deve affrontare l'inaspettato ritorno del Comitato, che gli manda contro un nuovo agente, il misterioso Moon Knight!
Successivamente, per salvare la vita di Buck Cowan, Licantropus dovrà confrontarsi con un insolito spettro e, per concludere la sua corsa, avrà a che fare con un'orda di zombie capitanata da un suo vecchio nemico.
Non so se abbia influito sulla chiusura della serie, ma di certo queste ultime storie si allontanano molto dal tono generale adottato fino a quel momento dagli altri sceneggiatori, compreso Doug Moench. Ovvero quello di un horror metropolitano con qualche venatura gotica, ma comunque la forza stava nel vedere una creatura dei film horror classici agire in uno scenario urbano molto inconsueto... per l'epoca, ovviamente.
Forse per tentare strade nuove, dopotutto ci si può anche stancare di ripetere lo stessa schema narrativo a un certo punto, lo sceneggiatore inizia a percorrere le strade dello spiritismo (spicciolo, sia ben chiaro) e persino del voodoo, introducendo anche un nuovo status quo per Licantropus.
Un nuovo status quo che dura appena due numeri. La chiusura deve essere stata rapida e improvvisa, tanto che rimane una trama in sospeso che non trova una risoluzione.
Moon Knight, in questa sua prima apparizione, è quanto di più misterioso vi possa essere. Non si vede il volto, il costume è provvisorio, il suo passato è di certo complicato ma non viene rivelato più di tanto. Inoltre viene tratteggiato più come un criminale, che pure alla fine si redime, che come un eroe. Si ha l'impressione che Doug Moench abbia voluto gettare nella mischia questo personaggio solo per meglio plasmarlo in un secondo momento.
In conclusione di questi sei anni rimane un personaggio che, seppur separato dal Marvel Universe vero e proprio con cui ha interagito molto poco, ha comunque lasciato un segno. E quindi una sua futura riapparizione è certa.

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