lunedì 12 giugno 2023

Netflix Original 134: Operation Finale


Al termine della Seconda Guerra Mondiale, iniziò una caccia ai nazisti responsabili delle stragi ai danni del popolo ebreo e gestori dei campi di concentramento che tante vittime avevano mietuto.
Non potendo portare alla sbarra il leader dell'ideologia nazista, che si era suicidato, si cercò di catturare quanti più suoi fedeli alleati possibili (eccetto quelli che si erano suicidati a loro volta), alcuni dei quali vennero giudicati al Processo di Norimberga e in buona parte condannati a morte.
Alcuni, tuttavia, riuscirono a fuggire e a nascondersi per anni, se non per decenni. Uno dei più celebri è stato Josef Mengele, che ha trovato un epilogo cinematografico particolare, in contrasto con la realtà storica, in I Ragazzi Venuti dal Brasile
Un altro celebre ricercato è stato Adolf Eichmann, ritenuto uno dei principali responsabili delle stragi e fautore della "Soluzione Finale". Costui venne infine catturato da agenti segreti israeliani nel 1960.
Una versione romanzata di questa cattura è presente in Operation Finale, diretto da Chris Weitz, scritto da Matthew Orton e distribuito su Netflix a partire dal 3 ottobre 2018.
L'agente del Mossad Peter Malkin (Oscar Isaac) viene a conoscenza di alcune testimonianze che collocano il ricercato Adolf Eichmann (Ben Kingsley) in Argentina sotto falso nome.
Col benestare dei suoi capi, Peter Malkin raduna attorno a sé una squadra composta anche dall'ex compagna Hanna (Mélanie Laurent), ma non sarà affatto semplice portare Adolf Eichmann davanti alla giustizia.
Il film si basa sulla vera cattura, operata da agenti in incognito del Mossad (il ruolo avuto da Peter Malkin divenne noto solo molto tempo dopo), del gerarca nazista, il quale venne poi portato in Israele e lì giudicato, con sentenza finale di condanna a morte.
Ovviamente rispetto alla realtà storica si sono sia prese alcune libertà narrative (le notizie in sé sulla cattura sono poche, non credo che i servizi segreti rivelino certi particolari), sia rispettati i fatti per come sono accaduti (il momento della cattura di Eichmann pare sia andato esattamente come viene qui descritto), introducendo i necessari momenti di tensione (Eichmann che viene ricercato dai suoi compagni nazisti e quasi ritrovato).
Un'operazione che mi ha ricordato - fatti i dovuti distinguo - quanto visto in Argo. Anche in questo caso, seppur per motivi diversi, occorre prelevare una persona e trasportarla di nascosto fuori da un paese sovrano, ma spesso la storia non è così appassionante e dunque bisogna abbellirla.
A parte questi particolari, buona parte della trama è incentrata sul confronto verbale e ideologico tra Peter Malkin, l'incarnazione della giustizia a tutti i costi, e Adolf Eichmann, l'incarnazione dell'assoluta banalità del male, come è stato definito. Entrambi votati a un loro personale modo di agire, eppure in netto contrasto per quanto riguarda il rispetto della vita umana.

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