Lo abbiamo detto che l'erba cattiva è dura a morire e questo vale a maggior ragione per Unknow, Lo Sconosciuto, il personaggio ideato da Roberto Raviola alias Magnus nel 1975.
Per ben due volte abbiamo visto lo Sconosciuto in pessime situazioni, praticamente morto, ma in entrambi i casi - da quel soldato e mercenario coriaceo che è - è riuscito a tornare tra i vivi.
Nell'ultima storia realizzata da Magnus e pubblicata nel 1996, Unknow interrompeva i rapporti con Lo Scudo, l'agenzia americana per la quale aveva svolto alcune missioni "sporche", e si imbarcava verso una nuova vita sostenuto da un insolito ottimismo.
Alcuni anni dopo, i diritti sul personaggio vengono rilevati dalla Sergio Bonelli Editore, che nel 2019 inizia a pubblicare una nuova serie di storie incentrate su Unknow. Il primo volume si intitola Le Luci dell'Ovest, scritto da Daniele Brolli e disegnato da Davide Fabbri.
Settembre 1987: Unknow ricompare nella Berlino divisa dal Muro, al servizio di un nuovo gruppo di spie e di nuovo senza un soldo, ma almeno con una compagna al suo fianco, Raquel.
Mentre cerca di adattarsi a questa nuova situazione, Lo Sconosciuto come suo solito rimane coinvolto in un gioco di intrighi e tradimenti che fa da preludio al prossimo crollo delle potenze comuniste e in cui si ritrova a essere una involontaria pedina.
Ma stavolta Unknow è ben deciso a combattere e andare a fondo di questa vicenda.
Non è mai semplice riprendere un personaggio creato da un altro sceneggiatore e che soprattutto era fortemente connaturato con suddetto sceneggiatore. Quindi Daniele Brolli compie un'operazione narrativa intelligente: nel riprendere Unknow, utilizza solo alcuni elementi introdotti da Magnus, si distacca completamente dall'ultima storia realizzata dall'artista - pur non dimenticandola - e cala il personaggio in un nuovo contesto.
Le storie di Magnus erano parte integrante dello scenario storico vigente nella sua epoca. Ormai i decenni sono passati, ma Lo Sconosciuto rimane giustamente ancorato a quello scenario nella città simbolo di quello che poi darà vita al crollo del blocco comunista, Berlino.
Una Berlino ancora divisa da un muro fisico e ideologico che però sta per crollare e ritratta tramite spie che ormai non sanno più a chi restare fedeli e dunque si abbandonano al doppiogioco. Un contesto storico forse difficile da capire per i lettori più giovani, ma che per chi l'ha vissuto risulta palpabile e veritiero.
Nel mezzo di questo scenario, cala la pedina imprevista, ovvero Unknow. Film come John Wick hanno dimostrato che i mercenari con un passato sanguinario alle spalle che provano vanamente a redimersi risultano affascinanti proprio perché del tutto distanti da noi, quindi il ripescaggio dello Sconosciuto appare davvero azzeccato.
Non più pedina inconsapevole, che a volte scompare dalla scena per numerose pagine, ma giocatore attivo, che influenza gli eventi in corso e cerca ogni possibile soluzione.
Tramite elaborati flashback, si passa da quello che è accaduto dopo l'ultima storia di Magnus per arrivare al tempo della nuova storia, raccordando dunque i due periodi temporali che risultano così insolitamente legati.
Il passato non viene dunque dimenticato, ma il presente è ben diverso. Anche il passato e il presente narrativo del personaggio: due mondi distanti (quaranta/trent'anni fa si sceneggiava in maniera differente), ma uniti da quel pizzico di genio che solo i grandi autori sono in grado di concepire. Anche con l'obiettivo di tracciare una nuova strada che altri possano intraprendere.
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