1979: Gli scrittori Bruce Evans e Raynold Gideon scrivono una sceneggiatura incentrata su un primo contatto extraterrestre.
Tale sceneggiatura viene acquistata, in qualità di produttore, da Michael Douglas e opzionata dalla Columbia Pictures. Ma il viaggio che la porterà a divenire una celebre pellicola non sarà così rapido e immediato.
Nel 1980, la Columbia Pictures ha sottomano due titoli incentrati su dei contatti alieni. Il primo è la sceneggiatura di Bruce Evans e Raynold Gideon, mentre il secondo si intitola Night Skies, un progetto di Steven Spielberg, inizialmente da affidare come regia a Tobe Hooper. In principio contenente toni horror, Night Skies viene poi edulcorato di modo che diventi un film più indirizzato alle famiglie.
Entrambi i trattamenti vengono ritenuti similari, ma alla fine la Columbia decide di portare avanti la sceneggiatura opzionata da Michael Douglas, ritenendo che Night Skies sia un film più orientato verso un pubblico di bambini e quindi con poco appeal commerciale, mentre la sceneggiatura di Evans e Gideon può rivolgersi a una platea più ampia.
Steven Spielberg non demorde e porta dunque Night Skies all'attenzione della Universal, che acquisisce la sceneggiatura dalla Columbia e dà il via libera al progetto, che avrà infine come titolo E.T. L'Extra-terrestre (E.T. the Extra-Terrestrial).
Il primo regista individuato per la sceneggiatura di Evans e Gideon è Mark Rydell, ma costui ben presto decide di rinunciare al progetto a causa di divergenze creative con Michael Douglas. Viene allora contattato Adrian Lyne, ma costui preferisce infine dedicarsi alla regia di Flashdance.
Mentre il trattamento dei due sceneggiatori langue nei cassetti della Columbia, E.T. L'Extra-terrestre esce nei cinema e ottiene un grande successo. Questo fa sì che un altro regista contattato, John Badham, rinunci subito alla proposta, in quanto ritiene che i due film abbiano molti punti in contatto, concentrandosi invece sulla regia di Wargames - Giochi di Guerra (WarGames).
Tocca allora a Tony Scott, il quale vorrebbe Philip Anglim nella parte del protagonista, ma alla fine anche lui rinuncia in quanto ritiene il progetto non così interessante.
Si giunge dunque a John Carpenter. Costui è reduce dal flop commerciale de La Cosa (The Thing) e ha dunque bisogno di un progetto più ottimista e dai toni meno cupi, che possa anche rimetterlo in buona luce, così accetta la proposta. La sua intenzione è quella di rendere il film una sorta di Accadde Una Notte (It Happened One Night) in versione fantascientifica.
Per la parte del protagonista, Scott Hayden lo Star Man, il primo attore contattato è Kevin Bacon. Dopodiché, la produzione cerca di mettere sotto contratto Tom Cruise, il quale ha anche un incontro in merito con John Carpenter.
Ma quando viene affidato a Karen Allen il ruolo della protagonista femminile, Jenny Hayden, si decide di affiancarle un attore più vicino alla sua età (all'epoca, Tom Cruise ha solo 22 anni).
Tom Cruise inizia dunque a dedicarsi alla produzione di Legend e viene infine scelto in sua sostituzione Jeff Bridges. In preparazione alla parte, l'attore modella il comportamento del proprio personaggio su quello dei suoi figli e studia ornitologia e il modo di comportarsi degli uccelli, in quanto convinto che lo Star Man, da straniero in terra straniera, agirebbe guidato da puri istinti animali.
Inoltre Jeff Bridges contatta un suo amico ballerino, Russell Clark, per apprendere da lui alcuni movimenti che possano esprimere la natura non umana del personaggio.
Il fatto che la sceneggiatura presenti alcuni punti di contatto con E.T. convince la Columbia Pictures a chiedere una revisione della sceneggiatura a Dean Riesner.
Il suo compito è quello di dare più risalto alla storia d'amore tra i due protagonisti, togliere alcuni elementi narrativi delicati e, dietro specifica richiesta di John Carpenter, attenuare oppure eliminare alcuni sottotesti politici presenti nella sceneggiatura originaria, di modo che il film sia più simile a un road movie.
Nonostante Dean Riesner consegni nel tempo almeno sette revisioni, alla fine non viene accreditato in via ufficiale, in quanto la Writers Guild of America attesta che non ha contribuito in maniera significativa alla sceneggiatura. John Carpenter e la Columbia chiedono almeno che sia inserito un ringraziamento allo sceneggiatore nei titoli, ma neanche questa richiesta viene accolta.
Altre revisioni non accreditate giungono da Edward Zwick e Diane Thomas.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 21 febbraio 1984, tenendosi in Arizona, California, Colorado, Iowa, Nevada e Tennessee, per concludersi il 6 luglio 1984.
Il sito in cui viene girata la scena finale, dove lo Star Man si riunisce alla sua nave madre, è il Meteor Crater, situato vicino a Winslow, in Arizona. Questo sito è largo oltre un chilometro, ha una profondità di oltre 170 metri ed è stato generato circa 49.000 anni fa, a seguito della caduta di un asteroide il cui diametro era non inferiore a 46 metri.
Starman viene distribuito nei cinema americani a partire dal 14 dicembre 1984. A fronte di un budget di 22 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare circa 29 milioni di dollari.
Da questo film viene ricavata una serie televisiva, dallo stesso titolo, che va in onda tra il 1986 e il 1987 sulla ABC. Viene trasmessa una sola stagione, per un totale di 22 episodi. Il ruolo di Jeff Bridges viene qui ricoperto da Robert Hays.
La serie è ambientata circa quindici anni dopo gli eventi della pellicola e vede protagonista il figlio adolescente dello Star Man e Jenny Hayden, ovvero Scott Hayden Jr. (interpretato da Christopher Daniel Barnes), il quale si riunisce a suo padre - che assume le fattezze di un defunto videoreporter, Paul Forrester - dopo averlo richiamato dallo spazio.
Mentre fuggono dalle autorità governative che stanno dando loro la caccia, padre e figlio vanno alla ricerca della scomparsa Jenny Hayden, aiutando altre persone lungo la via, e al contempo Scott cerca di insegnare allo Star Man i comportamenti umani.
Ma il pubblico non premia con gli ascolti questa serie televisiva, decretandone così la sua immediata fine.
Nello stesso anno in cui esordisce il telefilm tratto da una pellicola da lui diretta, John Carpenter ha modo di dedicarsi a un altro film di genere fantastico, ovvero Grosso Guaio a Chinatown (Big Trouble in Little China)... ma questa è un'altra storia.
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