venerdì 3 marzo 2023

Fabolous Stack of Comics: Inumani - Amazing Adventures (prima parte)


Dopo aver appreso le loro Origini, gli Inumani rimangono ancora per un po' ai margini del Marvel Universe, continuando nella loro sequela di illustre comparsate, in particolar modo su Fantastic Four. Ma giunge infine anche per loro la possibilità di finire sotto i riflettori e divenire protagonisti di una serie, grazie al loro creatore.
Il tutto avviene sulle pagine della rivista antologica Amazing Adventures, la quale esordisce nel 1970 e che gli Inumani condividono in principio con la Vedova Nera. Le prime quattro storie sono realizzate da Jack Kirby, come autore completo, sia testi che disegni, uno dei primi lavori che gli viene riconosciuto in maniera ufficiale. Nonché una delle sue ultime opere del suo primo periodo - che in realtà è il secondo, storia lunga - alla Marvel.
In queste storie, dapprima la famiglia reale degli Inumani capitanata da Freccia Nera deve riaffrontare la minaccia dell'esiliato Maximus, che con un insolito stratagemma li mette contro i Fantastici Quattro.
Successivamente gli Inumani si ritrovano di fronte al Mandarino e al potere dei suoi incredibili dieci anelli quando quest'ultimo, cercando un potente artefatto, scatena l'ira di Freccia Nera in quanto giunto troppo vicino al Grande Rifugio.
Credo che la parola "classiche" ben si adatti a queste storie, narrate con una sensibilità molto diversa rispetto a quella di anche solo dieci anni dopo la loro pubblicazione e con situazioni narrative che possono apparirci strane o addirittura ridicole a una prima lettura, ma che se vengono poi inquadrate nel giusto contesto trovano la loro adeguata collocazione.
Jack Kirby, a modo suo, quindi punta il dito con ardite metafore contro l'eccessiva proliferazione di armi nucleari da parte delle due superpotenze, Stati Uniti e Unione Sovietica, che accresce il clima di paura globale dell'epoca (la crisi di Cuba era avvenuta solo qualche anno prima e più in generale si era ancora in piena Guerra Fredda).
Dopodiché l'autore - sempre tramite le ardite metafore di cui sopra - se la prende contro l'eccessivo sfruttamento dei popoli ricchi delle risorse naturali di altri paesi, meno forti da un punto di vista economico, i quali si ritrovano dunque in una posizione di svantaggio. Col rischio che si arrivi a un escalation che culmini in un conflitto devastante per tutti.
No, Jack Kirby non ha previsto il futuro, semplicemente ha individuato delle problematiche che a distanza di decenni risultano ancora attuali, nel bene e nel male. Soprattutto nel male.
Qualcuno all'epoca, e anche oggi, affermava che "sono solo fumetti". Che siano fumetti è assodato, che siano solo questo è tutto da vedere e ogni autore capace - anche quando si tratta di prodotti più rivolti all'intrattenimento come questo - è in grado di lasciare una propria impronta personale.

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