Ci riesce difficile associare il genere della fantascienza al cinema italiano oggi. Forse perché inconsciamente lo colleghiamo in particolar modo agli effetti speciali, che riteniamo prerogativa delle produzioni americane o inglesi.
Inoltre non siamo più ai tempi di Mario Bava o Lucio Fulci, i quali realizzavano piccoli capolavori con budget praticamente inesistenti. Oggi un film di fantascienza, realizzato anche solo in maniera decente, comporta delle somme non indifferenti e dunque le produzioni italiane di solito dirottano i loro sforzi su un genere più proficuo, come la commedia.
Ma giungono anche le eccezioni, per fortuna, come Nirvana di Gabriele Salvatores o - volendo - anche Lo Chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti. O come Ipersonnia, diretto da Alberto Mascia, scritto da Alberto Mascia ed Enrico Saccà e distribuito su Amazon Prime Video a partire dal 30 gennaio 2023.
Nel prossimo futuro, David Damiani (Stefano Accorsi) è uno psicologo che lavora al Progetto Hypnos, fortemente voluto da un ministro del nuovo governo per ridurre la criminalità, in cui i detenuti vengono rieducati e reinseriti in società tramite un sonno indotto, attraverso cui vengono riprogrammate le loro attività cerebrali. Un sonno che può durare anche anni.
Nonostante la criminalità sia ai minimi storici, qualcosa tuttavia non torna in questo Progetto Hypnos e vi sono dei segreti che rischiano di venire alla luce. David Damiani rimarrà coinvolto a livello personale in questa vicenda e il tutto si trasformerà ben presto in un incubo a occhi aperti.
A volte la fantascienza, dietro la metafora di una società del futuro, getta in realtà uno sguardo al mondo presente, indicando possibili storture, e questo film non rappresenta un'eccezione. Quella che è la distopia dell'Italia del futuro qui raffigurata presenta dunque alcuni punti di contatto con l'Italia del presente.
A partire dalla distanza, sociale e non solo, tra le classi ricche e le classi povere, sempre più ampie e con le seconde lasciate a marcire in quartieri separati e preda di umiliazioni. Mentre al contempo si vende al popolo tramite i media l'immagine di una società in crescita, con problemi di facile risoluzione - cosa che non è - e con politici che pensano più alla propria immagine che a risolvere questi problemi.
Coloro che vengono sottoposti al Progetto Hypnos sono dunque i reietti, quelle persone a cui noi non vogliamo pensare, di cui in certi casi cerchiamo persino di scordarci l'esistenza o verso cui si è pronti a puntare il dito solo perché qualcun altro ci dice di farlo.
Attorno a questa cornice distopica viene costruita una storia in cui il protagonista è l'uomo comune, che può essere sia l'eroe che il carnefice, con componenti di thriller e anche horror. Con qualche omaggio ad altre pellicole quali Arancia Meccanica, ma che prova a tracciare alla fine un proprio percorso.
Non rappresenta qualcosa di mai visto prima, tuttavia al tempo stesso è ancora una mosca bianca nelle produzioni italiane.
Nessun commento:
Posta un commento