mercoledì 23 ottobre 2019

A scuola di cinema: Grosso Guaio a Chinatown (1986)

A volte i classici del cinema d'azione hanno origini impensabili. Uno dei film più iconici sviluppato negli anni '80 del ventesimo secolo poteva risultare ben diverso nella sua versione originaria, ma - per fortuna o casualità - il destino ha deciso che una strada diversa dovesse essere intrapresa.


1982: Gli sceneggiatori emergenti Gary Goldman e David Z. Weinstein stanno cercando un modo per sfondare a Hollywood. Goldman si è occupato in passato della regia di alcuni documentari, attività grazie alla quale è entrato in contatto col produttore Larry Gordon, che lo ha presentato ad altri produttori che si sono dimostrati interessati a ricevere una sua storia.
Sia Goldman che Weinstein sono degli appassionati del cinema orientale sulle arti marziali, soprattutto di quei film che mischiano i combattimenti col misticismo. Film che ammirano in una piccola sala cinematografica di Chinatown. Tanto che si convincono che un simile modello di cinema, opportunamente adattato per il mercato americano, possa interessare anche Hollywood.
I due scrivono così una sceneggiatura, ambientata nella California del 1899, incentrata su un cowboy di nome Wiley Prescott, a cui una compagnia ferroviaria assegna il compito di portare carne e cibarie ad alcuni operai cinesi incaricati di costruire un nuovo tratto ferroviario.
Nel corso di quest'incarico, Prescott vince una scommessa con uno di questi lavoratori, Sun: non avendo quest'ultimo soldi per ripagarlo, Prescott per ricevere il denaro che gli spetta è costretto ad accompagnarlo a San Francisco, la città dove si trova la futura moglie di Sun.
Qui il cavallo di Prescott viene trafugato e, per ritrovarlo e salvare la compagna di Sun, il cowboy dovrà calarsi in un reame sotterraneo governato dal misterioso Lo Pan, un mistico orientale capace di generare indicibili orrori.
Grazie ai contatti di Goldman, la sceneggiatura viene opzionata nel marzo 1983 dai produttori Paul Monash e Keith Barish. Goldman e Weinstein sono convinti della bontà della loro storia e certi che possa sia rivitalizzare il genere western che dare vita a un nuovo franchise di successo. Nonostante una loro successiva revisione della sceneggiatura, questa non viene notata che nel 1984, quando cattura l'attenzione dell'ex datore di lavoro di Goldman - Larry Gordon - e acquistata dalla 20th Century Fox.
Gordon propone il progetto a un regista con cui ha già collaborato in passato, Walter Hill, ma costui non è interessato, poiché non si ritiene adatto a dirigere un film con effetti speciali e pensa che il genere western abbia ormai fatto il suo tempo.
Anche Larry Gordon giunge a questa conclusione e contatta dunque lo sceneggiatore W.D. Richter per un'operazione di riscrittura. Richter legge la sceneggiatura di Goldman e Weinstein, giudicandola tremenda e dettata dall'inesperienza, ma l'idea di fondo rimane a suo avviso comunque valida.
Dopo essersi perciò documentato sulla storia e sul misticismo orientale, Richter procede a una totale revisione dei dialoghi, riscrive quasi del tutto alcuni passaggi, trasporta la vicenda dal passato all'era contemporanea e rinomina Wiley Prescott Jack Burton, che ora è un camionista. Inoltre vi aggiunge molti elementi di commedia e umorismo, quasi del tutto assenti nella sceneggiatura originale. Questo nuovo trattamento, dietro pressioni della Fox, viene completato in circa dieci settimane.
A Goldman e Weinstein viene chiesto di partecipare alla revisione, ma costoro rifiutano, poiché non intendono cambiare l'ambientazione temporale della loro sceneggiatura o apportare altre modifiche e così la Fox, senza troppe cerimonie, si libera di loro.
Weinstein giunge addirittura a chiamare per telefono Richter e definirlo un traditore della categoria degli sceneggiatori, ma costui ribatte che le revisioni ad opera di altri scrittori sono una pratica comune nel mondo del cinema, a cui lui stesso è stato sottoposto in passato.
Nel luglio 1985, la Fox assegna la regia del film a John Carpenter, il quale è intrigato dalla possibilità di poter omaggiare i film di kung fu che ha ammirato nel decennio precedente. Carpenter apporta alcune modifiche alla sceneggiatura, rimuovendo alcune scene per motivi di budget, dando uno spazio maggiore al personaggio di Gracie Law e modificando alcuni nomi di esistenti bande della Triade inseriti da Richter per evitare problemi di ogni sorta.
Il regista è anche noto per lavorare in tempi ristretti, così a Carpenter viene richiesto dalla Fox di accelerare la pre-produzione, da completare in circa dieci settimane, per far sì che la pellicola esca qualche mese prima de Il Bambino d'Oro con protagonista Eddie Murphy, un film la cui regia era stata proposta a Carpenter. Entrambi i titoli sono infatti incentrati sul misticismo orientale.
Per il ruolo di Jack Burton, la casa di produzione vorrebbe un nome di richiamo quale Jack Nicholson o Clint Eastwood, ma essendo costoro non disponibili, il regista affida la parte alla sua prima e unica scelta, Kurt Russell, che ha appena rifiutato il ruolo da protagonista in Highlander. Per prepararsi alle riprese, l'attore per due mesi solleva pesi e corre ogni giorno.
Per il ruolo di Wang Chi (Sun, nella prima sceneggiatura), Carpenter ha in mente Jackie Chan, ma Larry Gordon si dichiara contrario, in quanto ritiene che costui non padroneggi a sufficienza la lingua inglese.
In quei mesi tuttavia è uscito nelle sale cinematografiche L'Anno del Dragone: Carpenter ammira la recitazione di uno dei suoi comprimari, Dennis Dun, e lo contatta per affidargli la parte. Costui è esitante, poiché sarebbe solo il suo secondo film e stavolta in un ruolo da protagonista, ma Carpenter riesce infine a convincerlo pochi giorni prima dell'inizio delle riprese. Per Dun le arti marziali non sono un gran problema, inoltre, visto che le ha studiate sin da quando era un bambino.
Per il ruolo di Gracie Law, la Fox vorrebbe il casting di una rock star, ma Carpenter suggerisce il nome di Kim Cattrall. Lo studio è alquanto titubante, poiché costei fino ad ora ha interpretato principalmente commedie poco impegnate, ma il regista riesce a vincere infine le resistenze. Kim Cattrall, conquistata dalla forza del personaggio e dalla sua indipendenza, è ben felice di accettare la parte.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 7 ottobre 1985, dipanandosi tra Los Angeles e San Francisco, per essere completate nel gennaio 1986.
Già prima che il film entri nella fase di pre-produzione, Gary Goldman e David Weinstein scoprono di essere stati estromessi anche come autori della sceneggiatura, che i loro nomi non compaiono nei comunicati stampa e che il loro apporto alla pellicola è ignoto ai più. Decidono dunque di presentare ricorso presso la Writers Guild of America, la quale sancisce infine che i due debbano essere citati come sceneggiatori della pellicola, ma che W.D. Richter sia comunque menzionato in quanto ideatore di quello che viene definito un adattamento.
La fase di post-produzione dura circa quattro mesi e si rivela un incubo per Carpenter, che subisce molte pressioni dalla Fox sul montaggio e le scene da eliminare. Ritenendo che il personaggio di Jack Burton non appaia troppo eroico, impongono che sia girata una scena aggiuntiva - quella iniziale del film - in cui Egg Shen discute con un avvocato dell'importanza di Jack nella risoluzione della vicenda. Nei piani originari, invece, la pellicola iniziava con Jack Burton diretto a San Francisco.
Gli effetti visivi e speciali vengono curati da Boss Film Studios, che riceve per questo incarico un budget di circa 2 milioni di dollari ritenuto appena sufficiente. Tanto che Carpenter non rimane troppo soddisfatto del lavoro complessivo e del risultato finale.
Tuttavia uno screening in anteprima della pellicola ottiene un riscontro così favorevole e positivo che sia Carpenter che Russell si convincono che il film sarà un successo. Non è così.
Grosso Guaio a Chinatown (Big Trouble in Little China) viene distribuito nei cinema americani a partire dal 2 luglio 1986. A fronte di un budget stimato attorno ai 25 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare poco più di 11 milioni di dollari. Un flop, dunque, in tutti i sensi.
Una delle ragioni principali di questo insuccesso è che la Fox, non credendo evidentemente troppo nel prodotto, lo ritira dalle sale dopo solo pochi giorni per fare spazio a una pellicola molto attesa, Aliens - Scontro Finale.
Con la successiva esplosione del mercato delle videocassette, Grosso Guaio a Chinatown diventa uno dei titoli più gettonati, guadagnandosi così negli anni seguenti quello status di film culto che gli introiti cinematografici non erano riusciti a fargli raggiungere.
John Carpenter, tuttavia, è rimasto molto deluso da quest'esperienza e promette a sé stesso di non voler avere più nulla a che fare con le major cinematografiche... ma questa è un'altra storia.

1 commento:

  1. Che storia travagliata!
    Per me un classico (rivisto due settimane fa con gli amici, pensa te!) e lo adoro. Hai detto bene, è talmente un cult che oggi esistono anche i fumetti!
    Mi spiace che sia stato un flop ma ha saputo guadagnarsi la sua fetta tra vhs e passaggi tv.
    Non conoscevo la prima idea, quella western. Meglio così, dai, forse.

    Moz-

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