Dopo il breve ciclo apparso su Marvel Spotlight, Jack Russell alias Licantropus si vede dedicata una serie regolare, una delle tante a tema horror che compaiono negli anni '70 del secolo scorso e, insieme a quella di Dracula, una delle più longeve pubblicate dalla Marvel.
La testata Werewolf By Night esordisce nel 1972 e, per i primi dieci numeri, viene sceneggiata dal creatore del personaggio, Gerry Conway, il quale ottiene una piccola mano da Len Wein. Alla parte grafica vi sono invece Mike Ploog e Tom Sutton.
Jack Russell continua a essere soggetto a trasformazioni in licantropo per tre notti di fila, durante la fase lunare della luna piena, a causa di una maledizione ereditaria. Al suo fianco, seppur ignari di questo segreto, vi sono sua sorella Lissa e il suo miglior amico, il giornalista Buck Cowan.
Jack Russell in questo ciclo di storie deve prima indagare a fondo sul mistero del tomo maledetto, il Darkhold, e scoprire chi l'abbia scritto e se nelle sue pagine si annidi una possibile cura. Successivamente dovrà affrontare cowboy, domatori e maghi desiderosi di fargli la pelle.
Siamo in un'epoca che presenta storie un po' particolari, dove una nuova generazione di sceneggiatori inizia a sostituire la vecchia guardia, rappresentata a quel tempo principalmente da Stan Lee.
E nell'ottica della vecchia guardia, un tempo il freak rappresentava la minaccia da sconfiggere. Strani alieni, creature extradimensionali, mostri partoriti da incredibili orrori, erano tutti pronti a depredare o annientare l'umanità, che in uno slancio di ingegno e fortuna riusciva sempre ad avere la meglio su di loro (ci sono intere testate degli anni '50 del ventesimo secolo basate su questo presupposto).
Col tempo, tuttavia, la sensibilità è cambiata (un po' come stava accadendo con le raffigurazioni degli indiani nel cinema western) e lo stesso Stan Lee ne è stato un primo innovatore, presentando ai lettori ad esempio un personaggio come Hulk, incompreso e cacciato dagli umani solo perché diverso.
Gerry Conway, creatore anche di Man-Thing/L'Uomo Cosa, ci presenta dunque un "freak" quale Licantropus che è in realtà vittima delle circostanze e di una maledizione sulla quale non ha alcun controllo. Ma a causa del suo aspetto e della sua natura ferina viene temuto dall'umanità.
Temuto, oppure... sfruttato. Quell'umanità ingegnosa di venti anni prima si è dimostrata in realtà in alcuni casi infida e subdola ed ecco dunque monaci impazziti o corporation economiche che intendono sfruttare in qualche modo le capacità di Licantropus per i loro scopi.
In tutto questo non mancano comunque atmosfere gotiche degne di nota, come i richiami alle storie di Lovecraft, ai film di Tod Browning e alla serie di pellicole di mostri della Universal che vedono protagonista Lon Chaney.
Un aspetto rimasto ancorato al passato è che la protagonista femminile, Lissa, serve in realtà fino a questo momento solo a essere catturata, di modo tale che Licantropus possa salvarla dal criminale di turno. Ma anche qui col tempo la vecchia guardia sarà sostituita da una nuova, con nuove idee.
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