martedì 16 agosto 2022

Prime Video Original 25: Jexi


Molto spesso vediamo post indignati sui social di persone che si lamentano di come ai bambini venga messo in mano un cellulare solo per farli stare calmi, privandoli così del divertimento, del gioco e di un'esistenza degna di essere vissuta. Il classico post anti-tecnologia che può esistere solo grazie alla tecnologia, in una sorta di insolita e in buona fede contraddizione (aldilà dell'intento nobile di partenza).
Che la tecnologia domini buona parte della nostra giornata, in netto contrasto rispetto al passato, è comunque evidente: un aspetto che può anche divenire oggetto di una commedia. Quale è Jexi, film scritto e diretto da Jon Lucas e Scott Moore e distribuito su Amazon Prime Video a partire dal 1 aprile 2020.
Ci troviamo a San Francisco. Phil Thompson (Adam DeVine) è un aspirante giornalista che scrive articoli clickbait per una rivista online, totalmente dipendente dal suo cellulare sin da bambino e che non abbandona mai, nemmeno quando cammina per strada o è sotto la doccia.
Un giorno, a causa di un incidente, il cellulare si rompe in maniera irreparabile e Phil acquista un nuovo, rivoluzionario telefono mobile. Forse fin troppo rivoluzionario, perché la sua intelligenza artificiale, Jexi, dimostra di essere senziente e inizia a cercare di migliorare la sua vita, facendogli conoscere nuovi amici e facendogli provare nuove esperienze.
Phil è un uomo rinato e trova anche una ragazza, Cate Finnegan (Alexandra Shipp), tuttavia c'è qualcuno che potrebbe essere contrario a questa unione: Jexi. Che comincia a provare sentimenti.
Il film mette in scena varie situazioni paradossali e surreali (la vita di redazione e le esigenze di diventare virali, deliranti comunicazioni whatsapp) per dipingere una satira di quello che era il mondo pre-pandemia e la tossicità di un continuo stare a contatto con la tecnologia, che progressivamente porta a prendere distacco dalla realtà e dalle interazioni sociali e a divenire una sorta di entità amorfa, priva di ogni traccia di umanità.
Jexi in principio, dunque, rappresenta una sorta di coscienza interiore e sopita di Phil, che lo sprona a divenire un uomo migliore, obiettivo che consegue. Salvo poi nella seconda parte scivolare nelle situazioni da commedia più assurde per intrattenere lo spettatore e dare un lieto fine alla storia d'amore tra i due protagonisti.
La morale, intuibile, di questo film dunque è che bisogna staccarsi dai cellulari e dalla tecnologia per osservare la realtà intorno a noi, poiché solo così la comprenderemo al meglio e non tramite lo schermo di un telefono. Come capita al protagonista nella scena più emblematica quando, dopo tanto tempo, alza lo sguardo dal cellulare e per la prima volta vede davvero i grattacieli e i ponti della città in cui vive, rimanendone conquistato.
Non vi è tuttavia una demonizzazione della tecnologia a tutti i costi, di cui si riconosce l'importanza nel tessuto sociale e i benefici che può portare.
Questo, però, accadeva nel pre-pandemia. La simbiosi tra essere umano e tecnologia è oggi più presente che mai e solo il tempo dimostrerà se diventerà una sorta di relazione tossica.

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