martedì 23 agosto 2022

Fabolous Stack of Comics: Tex - Oklahoma!


Il West descritto nelle storie di Tex Willer, come noto, non è il West storico degli Stati Uniti, come non è neppure il West che si è visto nei romanzi e nei film americani, i quali hanno mitizzato, fino a livelli eccessivi in alcuni casi, quel periodo storico.
Il West di Tex è una sorta di amalgama delle due cose, con in aggiunta dei background letterari che il suo creatore, Gianluigi Bonelli, ha voluto inserire come una sorta di omaggio alle avventure che leggeva da ragazzo. Quindi, se si eccettua il periodo temporale che non si può mutare, il mondo di Tex offre molte possibilità narrative, anche a sceneggiatori abituati a scrivere altri tipi di storie.
Ne è un esempio perfetto Oklahoma! Albo speciale (il primo Maxi Tex) di oltre 300 pagine pubblicato nel 1991, scritto da Giancarlo Berardi e disegnato da Guglielmo Letteri.
Siamo nell'aprile 1889, il mese e anno in cui sta per svolgersi la Corsa alle Terre dell'Oklahoma, durante la quale coloni provenienti da tutto il mondo potranno reclamare degli appezzamenti di terreno. Tex e Kit Carson si imbattono nella famiglia Paxton, la quale è stata assalita da un gruppo di banditi che ha ucciso Harvey, il pater familias.
I due ranger salvano i componenti della famiglia, ma Tex col suo intuito capisce che dietro c'è qualcosa di più di una semplice rapina. Qualcosa che ha a che vedere proprio con la Corsa alle Terre, di cui tanti vogliono approfittarsi, anche utilizzando mezzi illeciti. Si aggregano dunque alla famiglia Paxton per partecipare alla Corsa e scoprire la mente criminale dietro altri omicidi compiuti nella zona.
Il creatore di Ken Parker, la cui saga descrive una tipologia di West del tutto differente da quella di Tex Willer, ben si adatta a queste nuove atmosfere per lui inedite da un punto di vista di scrittura, ma gli abili sceneggiatori sono capaci di fare questo e altro.
Se Ken Parker era profondamente inserito nella realtà storica da lui vissuta, anche in questo caso lo sfondo è un evento storico, la Corsa alle Terre dell'Oklahoma, davvero svoltasi nell'aprile 1889 (dunque, seppur al limite, nel periodo storico in cui Tex vive le sue avventure): se avete visto Cuori Ribelli con Tom Cruise e Nicole Kidman sapete di cosa si tratta.
Da questo presupposto, Berardi costruisce - ben assistito da Guglielmo Letteri, soprattutto in quelle che sono le scene della Corsa che occupano la parte centrale di questa lunga storia - la classica storia di Tex (con al proprio fianco il fido pard Kit Carson) che si trova a fronteggiare delle ingiustizie dietro cui ci sono persone potenti e che si reputano intoccabili. E Tex, che è troppo testardo per volgere la testa altrove, conosce un solo modo per risolvere i problemi: a suon di pugni e revolverate.
E nel mentre non possono mancare i divertenti battibecchi con Kit Carson, i Satanasso assortiti e coreografie di lotta che sembrano quasi prese dai film western muti con Tom Mix. Un universo narrativo di distanza da quello di Ken Parker.
Berardi inserisce anche il tema dell'accettazione e dell'integrazione tramite la presenza come personaggio fondamentale di un indiano... anche se Gianluigi Bonelli lo aveva ampiamente anticipato con Il Patto di Sangue.
Insomma, quando un signor sceneggiatore viene messo di fronte a un personaggio iconico (e che per questo motivo presenta molti paletti narrativi che si devono rispettare), la cosa migliore che possa fare è concepire una storia bella e appassionante. Giancarlo Berardi è riuscito in questo intento.

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