giovedì 25 agosto 2022

Fabolous Stack of Comics: Erinni


Come noto, il fumetto americano ha vissuto un anno particolare nel 1992 quando un gruppo di artisti - che non approvava del tutto le scelte delle major, Marvel e DC Comics - decise di fondare una propria casa editrice dove i diritti sulle storie e sui personaggi sarebbero rimasti in capo agli autori. Forse nemmeno loro potevano immaginare che quella sarebbe diventata una delle realtà editoriali più floride e ancora oggi vigente, la Image Comics.
Pur facendo i debiti distinguo, in quello stesso decennio anche il fumetto italiano ha vissuto qualcosa di simile. Ma non furono più artisti a promuovere quella stagione indipendente, bensì una sola persona: Ade Capone.
Sceneggiatore per Sergio Bonelli Editore e Star Comics (per quest'ultima casa editrice ha creato la longeva testata Lazarus Ledd), nel 1995 Capone dà vita alla casa editrice Liberty, il nome credo dica tutto sulle intenzioni, per promuovere nel crescente circuito delle fumetterie nuovi titoli e nuovi personaggi da lui ideati e sceneggiati.
Il primo di essi è Erinni, saga per un totale di quindici parti pubblicata a partire dal 1995 e disegnata da Luca Panciroli, Marco Sciame e Fabio Bartolini.
In apparenza, Eleanore Glenn è una persona come tante altre, che insegna mitologia greca presso un liceo di New York. In realtà, però, Eleanore Glenn è Erinni, una serial killer che uccide solo persone che commettono atti sessuali o sono in possesso di pornografia.
Il detective del FBI Phil Boneyard è il primo a intuire questa verità, ma invece che arrestarla la sottopone a un ricatto: essendo lui preda di un cancro allo stadio terminale, in cambio del suo segreto che si porterà nella tomba le chiede di uccidere cinque persone corrotte ma che non è mai riuscito a far condannare a causa dei loro agganci politici e della loro ricchezza.
Erinni si ritrova costretta ad accettare, ma questo la mette ancor di più nel mirino della polizia, in particolare del tenente Magdalene Wellman, la quale condivide con Eleanore Glenn un misterioso legame psichico.
Ade Capone cerca una propria strada personale, lontana da Bonelli e Star Comics (che di sicuro non avrebbero accettato un soggetto simile così cupo e pieno di scene efferate), per mettere in scena un noir con connotazioni mistiche dove a predominare è la natura sinistra e malvagia del genere umano. Non vi è infatti in questa storia un solo personaggio, principale o secondario, che non ceda ai propri istinti selvaggi e rimanga affascinato dalla propria oscurità.
E il ruolo principale è appannaggio di due donne, Eleanore Glenn e Magdalene Wellman, due personaggi forse in anticipo sui tempi. Donne forti, seppur ognuna dai lati opposti della barricata, che non dipendono dagli uomini e utilizzano come "arma" il sesso per dimostrare la loro superiorità, il loro controllo sulle persone più deboli... che sono perlopiù gli uomini, facili a cadere nella tentazione del sesso.
Quindi il sesso non è visto come una cosa necessariamente negativa, ma come un modo di mostrare il proprio ES, quella parte più nascosta dentro di noi che quando emerge rischia di portarci su strade pericolose.
A far da sfondo alla storia, una New York spettrale, ben ritratta da Luca Panciroli in particolare, e che sembra uscita da Sin City di Frank Miller. L'oscurità dei protagonisti si riflette anche sull'ambiente attorno a loro, tanto che anche le scene che avvengono di giorno sembrano in realtà essere avvolte da una cappa di nero.
È raro trovarsi di fronte a un fumetto che presenti personaggi del tutto negativi e rimanerne affascinati, ma in questo caso Ade Capone è riuscito in questo intento e a ritagliarsi uno spazio di tutto rilievo nel panorama fumettistico italiano che avrebbe perseguito ancora per molti anni.

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