mercoledì 3 agosto 2022

Fabolous Stack of Comics: Chi Ha Ucciso Jimmy Olsen?


Tra il 1954 e il 1974 viene pubblicata la serie Superman's Pal Jimmy Olsen. Come intuibile dal titolo, vede protagonista il fotoreporter del Daily Planet Jimmy Olsen che, nei 163 numeri pubblicati, rimane coinvolto nelle situazioni più assurde, incluse trasformazioni surreali (in gorilla, in tartaruga, in un porcospino) e svariati travestimenti (spesso e volentieri da donna). La testata è comunque nota ai più in quanto è sulle sue pagine che Jack Kirby ha introdotto il Quarto Mondo.
Oggi rivediamo queste storie ridendoci su e pensando che gli sceneggiatori fossero sotto acidi, ma in realtà erano rivolte principalmente a un pubblico di bambini e pre-adolescenti e - come hanno dimostrato ad esempio Grant Morrison o Mark Waid - anche questi racconti erano incarnazione della più sfrenata fantasia della Silver Age.
Un riverito e moderno omaggio a questa serie e a quelle atmosfere si ritrova nella maxiserie in dodici numeri Chi Ha Ucciso Jimmy Olsen? (Superman's Pal Jimmy Olsen: Who Killed Jimmy Olsen?), pubblicata nel 2020, scritta da Matt Fraction e disegnata da Steve Lieber.
L'amico di Superman, Jimmy Olsen, non smette mai di combinare guai, ma stavolta potrebbe pagare delle gravi conseguenze. Dopo aver distrutto un importante monumento di Metropolis, infatti, viene preso di mira da un sicario e viene ucciso... o forse no?
Comincia così l'odissea più assurda ed eccentrica per Jimmy Olsen, tra matrimoni con ladre di altre dimensioni, visite a Gorilla City, guerre di scherzi con Batman e un inatteso mandante del suo assassinio.
Sconvolgendo il continuum temporale alternando passato, presente e anche futuro, come aveva già fatto durante il suo ciclo incentrato su Occhio di Falco, Matt Fraction con abilità mixa surrealismo, ironia (non volgare) e drammaticità.
Lo sceneggiatore riprende il maggior numero possibile di quelle situazioni assurde che erano presenti nella serie della Silver Age e le unisce in un unico, grande mosaico in cui si rischia seriamente di perdersi, tante sono le situazioni e le sottotrame che si dipanano per tutti i dodici numeri. E ognuna di quelle situazioni, ovviamente inserita in un contesto attuale, trova la sua giusta collocazione.
Può essere un esperimento divertente trovare, per ognuna di queste situazioni, il suo corrispondente nella serie originale (credetemi, Fraction ne ha inserite a decine). Ma la cosa bella è che i personaggi che vedete non sono versioni alternative di quelli che conosciamo, sono esattamente il Jimmy Olsen, il Superman, il Batman che agiscono nell'universo principale della DC Comics. Al contempo, lo sceneggiatore no manca di ironizzare su certe convenzioni del fumetto supereroistico, in particolare la prosopopea drammatica o le finte frasi ad effetto.
Tutti i fili disseminati lungo la via trovano infine una risoluzione e l'epilogo introduce anche un nuovo status quo per Jimmy Olsen e non solo.
La Silver Age ha già dimostrato più volte di essere stata una fucina di idee che, decenni dopo, altri sceneggiatori hanno raccolto e ricontestualizzato in un diverso scenario dimostrando che non esistono pessime idee. Le storie surreali di Jimmy Olsen, però, sembravano davvero essere fuori dalla portata di chiunque, ma il potere della fantasia e dell'immaginazione ha infine avuto la meglio. Come è giusto che sia.

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