22 Marzo 1975: Si rischia un grave incidente presso la centrale nucleare Browns Ferry quando un operaio, mentre cerca con una candela delle potenziali perdite d'aria, dà fuoco in maniera accidentale alla guarnizione di un cavo.
Le fiamme si espandono in pochi secondi, provocando anche dei danni alla cabina dove si trova il reattore della centrale. Per fortuna, l'incendio viene infine domato, ma i danni che ne derivano sono notevoli.
Sono anni in cui l'attenzione dei media e del pubblico è rivolta alle problematiche dell'energia nucleare, le cui centrali iniziano a essere costruite in gran quantità sul suolo statunitense. Un argomento che ben presto arriva anche sul grande schermo.
Nel 1973, due anni dopo aver prodotto L'Assassinio di Fred Hampton (The Murder of Fred Hampton), un documentario sull'uccisione del leader delle Pantere Nere, lo sceneggiatore ed ex ingegnere Mike Gray inizia a interessarsi dell'energia nucleare e delle problematiche ad essa associate.
Durante queste sue ricerche, Mike Gray visita alcune centrali nucleari e intervista svariati scienziati e ingegneri. Apprende così della cosiddetta sindrome cinese - il peggior scenario che si possa verificare - secondo cui, in caso di incidente nucleare causato da un malfunzionamento al sistema di raffreddamento, il nocciolo del reattore fonderebbe il pavimento e la crosta terrestre, giungendo fino in Cina o comunque dall'altra parte del mondo (teoria poi smentita, in quanto la forza gravitazionale lo impedirebbe).
Mike Gray scrive dunque una sceneggiatura ma, non avendo un agente, trova molta difficoltà a piazzarla, da un lato perché è sconosciuto nell'ambiente e dall'altro perché il tema trattato è molto delicato. Fino a quando viene scoperta nell'aprile del 1976 da Michael Douglas. Mike Gray chiede anche di poter essere il regista del progetto, ma Douglas è consapevole che sarà difficile accontentarlo.
La sceneggiatura di Mike Gray viene revisionata da Thomas Steven Cook e opzionata dalla Columbia Pictures. Per il ruolo di Jack Godell, Michael Douglas ottiene l'assenso di Jack Lemmon, il quale è un convinto attivista contro l'energia nucleare. Per il ruolo del cameraman in principio vi è Richard Dreyfuss.
Dreyfuss, tuttavia, non intende farsi dirigere da un debuttante alla regia quale Mike Gray e decide così di abbandonare il progetto. Il film si ritrova così senza uno dei protagonisti, ma un dirigente della Columbia dice a Michael Douglas che Jane Fonda potrebbe essere interessata.
Anche lei è una fervente attivista e da tempo sta cercando invano di ottenere i diritti per girare un film sulla vita di Karen Silkwood (una donna che lavorava in una centrale nucleare morta in circostanze misteriose).
Michael Douglas dunque la contatta, ottenendo il suo assenso e l'interesse a finanziare la pellicola tramite la sua casa di produzione, IPC Films. Vi è però un piccolo problema: nella sceneggiatura di Mike Gray, non è prevista alcuna protagonista femminile.
Jane Fonda, tuttavia, ha un forte potere di decisione contrattuale in merito. Mike Gray deve dunque rinunciare a ogni pretesa di poter diventare il regista, poiché a dirigere il film viene contattato James Bridges, il quale ha anche l'incarico di revisionare la sceneggiatura per dare maggior spazio a un personaggio in origine secondario, un giornalista televisivo che diviene una giornalista di nome Kimberly Wells.
Per questa parte, l'attrice si tinge i capelli di rosso e frequenta per qualche tempo alcune telegiornaliste californiane.
Michael Douglas assegna infine a sé stesso il ruolo, ora ridotto, del cameraman Richard Adams. In preparazione alla parte, l'attore frequenta per qualche tempo dei cameramen che prestano la loro opera in televisione, uscendo con loro durante alcuni turni di lavoro.
Le riprese si tengono in California. Per la costruzione sul set dei locali della centrale nucleare, ci si basa sulla Trojan Nuclear Power Plant dell'Oregon, l'unica centrale che offre visite guidate al pubblico.
Dietro specifica volontà di Michael Douglas, per dare maggior realismo alla storia non viene creata una colonna sonora per il film, nemmeno per i titoli di coda, salvo per la canzone di Stephen Bishop Somewhere In Between.
Verso la fine delle riprese, Jane Fonda si procura una frattura a una caviglia e viene portata in ospedale per ricevere le adeguate cure.
Sindrome Cinese (The China Syndrome) viene distribuito nei cinema americani a partire dal 16 marzo 1979. Subito dopo la sua uscita, alcuni responsabili di centrali nucleari bollano il film come un'opera di pura fantasia che offre un'immagine non veritiera dell'industria del nucleare.
Il 28 marzo 1979, dodici giorni dopo, alle 4 del mattino presso Three Mile Island, vicino alla città di Harrisburg in Pennsylvania, si rischia un disastro senza precedenti. A seguito di una perdita di materiale refrigerante, infatti, il reattore del nocciolo della centrale inizia a surriscaldarsi senza essere controllato in maniera adeguata.
Anche se il problema viene infine individuato e si evitano conseguenze letali, il nocciolo rimane fuso in maniera parziale e piccole quantità di materiale radioattivo vengono rilasciate all'esterno. Come se non bastasse, una bolla di idrogeno esplosivo comincia a formarsi all'interno del reattore, una situazione di emergenza che viene risolta solo dopo un paio di giorni.
Se la fusione del nocciolo fosse stata più grave, ci sarebbe stata la "sindrome cinese" descritta nel film.
L'evento, oltre a causare la chiusura dell'impianto nucleare e il suo progressivo smantellamento che durerà decenni, genera una brusca frenata della costruzione di nuove centrali nucleari - a quel tempo molto attiva negli Stati Uniti - fino a che questa viene bloccata del tutto, non essendo ritenuta più vantaggiosa, anche a seguito dell'incidente di Three Mile Island.
C'è da dire che, seppur molti organi di informazione in maniera inevitabile colleghino poi il film a questo evento reale, la produzione non usa la cosa per motivi pubblicitari, anche perché in ultima analisi bastano i notiziari di quanto è accaduto. A fronte di un budget di 6 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare oltre 51 milioni di dollari.
I pericoli derivanti da un uso non corretto dell'energia nucleare sarebbero stati esplorati in altre pellicole e, pochi anni dopo, esce infine un film incentrato su Karen Silkwood con protagonista Meryl Streep... ma questa è un'altra storia.
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