martedì 9 agosto 2022

Netflix Original 68: Step Sisters


Abbiamo appena dissertato di un film a sfondo musicale, Il Re della Polka (The Polka King), che eccone arrivare subito un altro.
Stavolta si tratta di Step Sisters, diretto da Charles Stone III, scritto da Chuck Hayward e distribuito su Netflix a partire dal 19 gennaio 2018.
Jamilah (Megalyn Echikunwoke), una studentessa afroamericana e ballerina di step, per entrare all'Università di Harward ha bisogno di una raccomandazione da parte del preside del suo istituto, che è disposto a concedergliela purché riabiliti la reputazione di una confraternita studentesca composta principalmente da studentesse albine. Come? Insegnando loro lo step e aiutandole a vincere una competizione!
Nonostante l'opposizione dei suoi genitori, delle sue amiche e del suo ragazzo, Jamilah intende portare avanti questo obiettivo, per aiutare queste ragazze... ma anche per dimostrare a sé stessa di valere qualcosa.
Una trama molto semplice, vista già altre volte: direi che possiamo considerare questo film una sorta di School of Rock in chiave afroamericana, anche se il titolo richiamerà di più Step Up e derivati. Tanto che appunto sotto i riflettori finiscono la danza e appunto lo step.
Come School of Rock sottolineava la potenza positiva della musica e la sua capacità di migliorare le vite altrui, Step Sisters evidenzia la forza della danza, in grado di andare oltre il ballo in sé.
In una visione fortemente retorica e semplicistica - ma questo film non intende certo essere un trattato di sociologia - la danza viene vista come mezzo per favorire l'integrazione e annullare le distanze sociali (da qui l'evidenziare il differente colore della pelle tra Jamilah e le altre studentesse o sottolineare come alcune di loro abbiano difficoltà economiche).
Sulla pista da ballo tutti sono uguali e nessuno ti giudica per come sei... almeno in questo film. E la morale finale, come potete intuire è: credi sempre nei tuoi sogni e potrai realizzarli, inevitabile per il target adolescenziale di riferimento.
Essendoci molti comprimari e una sola protagonista, l'unico personaggio che viene approfondito è quest'ultima, mentre per gli altri ci si affida a personalità consolidate. Pensate a un classico personaggio che vedete nei telefilm americani e questo c'è: la stronza dal cuore d'oro, l'oca giuliva, il fidanzato saccente, la spalla comica e così via.
Non ci si distacca molto da una regia televisiva, anche in questo caso quello che vediamo appare più come un pilot di un telefilm, caratteristica già vista in altri film dall'ambientazione liceale quale ad esempio #Realityhigh. Qualche scena buona comunque c'è qui e lì.
Onore anche a chi ha ideato le coreografie di danza: non risultano noiose - pur durando ognuna alcuni minuti - e riescono a trasmettere la passione. Il regista inoltre ha fatto gavetta coi video musicali. Insomma, meno peggio di quanto ci si potesse aspettare.

Nessun commento:

Posta un commento