sabato 21 ottobre 2023

Italians do it better? 22: Moschettieri del Re - La Penultima Missione (2018)


Athos, Porthos, Aramis e... D'Artagnan. I Quattro Moschettieri, gli eroi creati da Alexandre Dumas, comparsi in tre romanzi e in decine di adattamenti cinematografici.
Siccome suddetti adattamenti hanno attraversato i decenni, mi verrebbe da dire addirittura i secoli, ognuno avrà il proprio film di riferimento. Per alcuni, Aramis sarà Richard Chamberlain, per altri sarà Charlie Sheen e questo dimostra quanto questi personaggi siano riusciti col tempo ad abbracciare e conquistare diverse generazioni.
E una variante italiana del romanzo di Dumas? Ebbene, c'è, ed è Moschettieri del Re - La Penultima Missione, diretto da Giovanni Veronesi, scritto da Giovanni Veronesi e Nicola Baldoni e distribuito nei cinema nel dicembre 2018.
Sono passati circa trent'anni dagli eventi del primo libro scritto da Alexandre Dumas e ormai tutti e quattro i moschettieri si sono ritirati a vita privata, un po' disillusi e sconfortati.
Quando tuttavia Anna d'Austria (Margherita Buy) contatta D'Artagnan (Pierfrancesco Favino) perché la aiuti contro la persecuzione ai danni degli Ugonotti perpetrata dal Cardinale Giulio Mazzarino (Alessandro Haber), costui accetta di tornare al servizio della corona.
Non sarà però altrettanto facile da parte di D'Artagnan convincere Athos (Rocco Papaleo), Aramis (Sergio Rubini) e Porthos (Valerio Mastandrea), prede dell'oppio, di debiti di gioco o di malattie veneree a fare altrettanto.
Può essere credibile vedere i Quattro Moschettieri - che pur essendo francesi di nazionalità sono anche eroi universali - traslati in uno scenario italiano e quindi sentirli anche parlare con inflessioni romanesche o pugliesi? E con giochi di parole comprensibili solo da chi parla la lingua italiana?
Ebbene, per quanto possa davvero apparire incredibile e surreale, c'è una spiegazione dietro tutto questo, la quale forse non risulterà troppo originale, ma almeno aiuta a inquadrare al meglio il tutto.
In una sorta di anomalo prequel de Il Visconte di Bragelonne (da qui il sottotitolo La Penultima Missione), quella che viene attuata in questo film è un'operazione di decostruzione della figura eroica... anche se non come farebbe Alan Moore.
Portando i Quattro Moschettieri a un livello colloquiale, dialettale e rendendoli così più umani e "fallibili", lo spettatore ha modo di rispecchiarsi in loro, far sì che le loro fragilità diventino anche quelle che lui sperimenta ogni giorno e riuscire a superarle, così come riescono a superarle i Moschettieri nonostante qualche momento di difficoltà.
Questo è come Miracleman che esce dalla sua sfera di oblio e ritorna in azione dopo decenni di inattività, cercando di ritrovare sé stesso. Ma qui non vi è la parabola del dramma interiore dell'eroe, pur presente qua e là, qui vi è una serie di scene comiche che pongono questo adattamento del romanzo in una propria e unica dimensione personale. 
Forse per raggiungere questo obiettivo si calca un po' troppo la mano sulle battute scurrili e le situazioni paradossali (D'Artagnan è davvero troppo idiota), ma si vuole solo cercare di strappare qualche risata in maniera rapida ed immediata. Se questo sia efficace, ognuno lo valuterà poi col proprio metro di giudizio.

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