martedì 19 settembre 2023

Netflix Original 155: Natale a 5 Stelle


Alla fine è accaduto. Anche Netflix ha prodotto il suo primo cinepanettone.
Questa peculiare tipologia di film nasce con Vacanze di Natale di Carlo Vanzina (è una semplificazione, me ne rendo conto), ma esplode pienamente solo nel decennio successivo, con una serie di pellicole - e cloni derivati - che nel bene e nel male divengono campioni di incassi.
Quando questo fenomeno pare ormai tramontato del tutto, ecco giungere Natale a 5 Stelle, diretto da Marco Risi, scritto da Carlo Vanzina ed Enrico Vanzina e distribuito su Netflix a partire dal 7 dicembre 2018. Il film è dedicato alla memoria di Carlo Vanzina, scomparso pochi mesi prima e che probabilmente era il regista originario.
Il Presidente del Consiglio Franco Rispoli (Massimo Ghini) si reca in visita diplomatica a Budapest nell'imminenza delle festività natalizie. Oltre agli impegni governativi, vi sono anche piaceri personali, in quanto intende sfruttare il tempo libero per stare insieme all'amante, Giulia Rossi (Martina Stella), deputata dell'opposizione.
Un imprevisto, però, rischia di mandare tutto a monte e di screditare l'immagine pubblica del politico. L'unico che potrebbe risolvere la situazione è il fido portaborse del ministro, Walter Bianchini (Ricky Memphis).
Non ci sono Massimo Boldi o Christian De Sica, gli attori simbolo di questa tipologia di pellicole, ma gli elementi di "successo" ci sono tutti. L'amante fedifrago, che alla fine viene punito, la donna in abiti succinti per la gioia di un certo tipo di pubblico e l'italiano medio, almeno secondo la concezione della produzione, lecchino e meschino.
Il film è una lievissima satira, al punto che forse non è nemmeno satira, sullo scenario politico di qualche anno fa, con tanto di puntuali riferimenti che lo rendono già datato.
Il personaggio di Massimo Ghini è infatti un omologo di Giuseppe Conte, mentre Martina Stella rappresenta la deputata Maria Elena Boschi. Entrambi, comunque, presentano un look molto diverso dalle loro controparti per evitare beghe legali.
Si va direttamente alla pancia dello spettatore con frasi facili e ad effetto quali quelle che tutti i politici sono dei ladri e dei bugiardi, che fanno solo i loro interessi. La loro rappresentazione come pagliacci e imbranati, incapaci di dare un senso alle loro vite vuote, contribuisce a rasserenare il pubblico, che vedendo persone per cui prova risentimento e disprezzo venire castigate nella finzione crede che una cosa simile possa verificarsi prima o poi anche nella realtà.
Nel mezzo il consueto mix di battute a sfondo sessuale, immancabili (no, potrebbero mancare, in realtà, ma la formula di successo le comprende) e qualche amabile (?) situazione di corna.
E anche questo film di Natale ce lo semo levato...

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