La conquista dello spazio è uno di quegli eventi storici avvenuti quando il cinema era già presente da alcuni decenni e quindi è stato una sorta di racconto in divenire.
Soprattutto il periodo che va dal 1961 al 1969, ovvero dal primo volo nello spazio di Jurij Gagarin fino al primo allunaggio ad opera dell'Apollo 11 capitanata da Neil Armstrong. Un periodo dove imperava la propaganda tra due superpotenze.
Sarà forse per questo motivo che i film su questo argomento scarseggiano, perché la realtà in questo caso si è rivelata più appassionante della fantasia. Ma comunque delle pellicole ci sono state, dal celeberrimo Apollo 13 a First Man - Il Primo Uomo, incentrato quest'ultimo proprio su Neil Armstrong e il primo allunaggio.
L'epopea dei voli spaziali, tuttavia, è composta sia da tragedie e trionfi che dalle storie di persone poco note. Una di queste storie è quella che riguarda José Hernández, che diviene il soggetto di A Million Miles Away, diretto da Alejandra Marquez Abella, scritto da Alejandra Marquez Abella, Bettina Gilois e Hernán Jiménez e distribuito su Amazon Prime Video a partire dal 15 settembre 2023.
José Hernández (Michael Peña) è figlio di braccianti messicani che emigrano negli Stati Uniti in cerca di lavoro. Quando da bambino vede alla televisione l'allunaggio di Neil Armstrong, inizia a rimanere affascinato dalle missioni spaziali e, una volta laureatosi, comincia a fare numerose domande di ammissione alla NASA, tutte inesorabilmente respinte.
Il tutto mentre incontra la donna della sua vita, Adela (Rosa Salazar), con cui si crea una vita e una famiglia, ma quel suo desiderio di esplorare le stelle potrebbe compromettere il tutto.
L'opera di riferimento della pellicola è l'autobiografia scritta dallo stesso Hernández, intitolata Reaching for the Stars. In apparenza potrebbe sembrare la storia di un umile, cresciuto in povertà, che riesce a coronare il suo più grande sogno a discapito di una società che in principio lo ostacola. Intendiamoci, è sicuramente questo, ma c'è anche altro.
Poiché la storia di José Hernández è la perfetta incarnazione del sogno americano, di una nazione che professa che chiunque può arrivare a coronare i propri obiettivi grazie alla propria forza di volontà e determinazione. Perché, se pur Hernández è figlio di migranti, chi gli consente di realizzare il suo sogno sono strutture ed enti americani.
Inoltre l'uomo ama la propria famiglia, rispetta la moglie e non la tradisce, è onesto e incorruttibile, cerca sempre di migliorarsi, si espone personalmente quando si tratta di accettare delle sfide. Tratti perfetti che caratterizzano chi persegue questo sogno.
Anche se la realtà ha più volte dimostrato che raramente è così in un mondo che diventa sempre più complesso e competitivo, questo tipo di narrazione continua ad affascinare il pubblico, il quale può empatizzare con le avversità e i trionfi del protagonista, seppur incentrati su un tipo di professione che appare distante.
Ora non siamo proprio dalle parti della propaganda, come avveniva durante quella corsa allo spazio di circa sessant'anni fa, ma a mio avviso ci arriviamo molto vicino. La storia di José Hernández è stata sicuramente la storia del trionfo di una persona sola, sostenuto dalla sua famiglia, ma piegando un po' la realtà è divenuta la storia di tanti.
Di tanti che hanno provato e perso, ma che qui riescono a vedere un riscatto realmente accaduto. E possono dunque tornare a sperare, fino alla prossima caduta.
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