lunedì 11 settembre 2023

Netflix Original 152: Tiempo Compartido


Curioso che in pochi ci abbiano pensato, ma i villaggi turistici/resort possono rivelarsi un buon territorio per film horror o dall'impatto drammatico, nonostante le persone vadano lì con l'unico scopo di divertirsi e rilassarsi.
Ma lì trovano gli animatori, che giustamente devono fare il loro lavoro e animare l'atmosfera, quando invece altri vogliono solo essere lasciati in pace.
E così, prima di Old di M. Night Shyamalan, vi è Tiempo Compartido, diretto da Sebastián Hofmann, scritto da Sebastian Hofmann e Julio Chavezmontes e distribuito su Netflix a partire dal 30 novembre 2018.
Pedro (Luis Gerardo Méndez) è pronto a trascorrere una settimana di relax e vacanza, insieme alla propria famiglia, in un resort della Everfields, una multinazionale americana che ha appena acquisito alcune piccole società turistiche messicane.
Il soggiorno però inizia male perché, per un disguido causato da overbooking, la famiglia di Pedro è costretta a condividere il proprio appartamento con un'altra famiglia che l'uomo non apprezza molto. Da quel momento, Pedro si convince che il personale del resort sia contro di lui e voglia minare la sua stabilità.
Al contempo, Andres (Miguel Rodarte), un dipendente della Everfields che compie lavori di basso profilo, non vede di buon occhio la recente acquisizione, che rischia di minare il già fragile rapporto con la moglie Gloria (Montserrat Marañon), e decide dunque di prendere drastici provvedimenti.
Spesso le migliori situazioni di orrore nascono dalle faccende ordinarie, dalla vita di tutti i giorni. Un fumetto come Dylan Dog, ad esempio, ha sfruttato molto questo stratagemma narrativo.
In questo caso assistiamo alla personale discesa all'inferno di due persone, le cui strade vedremo incrociarsi solo una volta in una scena fondamentale. Una discesa negli abissi che costoro, guidati da un'emozione pura quale il proteggere la propria famiglia e i propri cari, si costruiscono con le loro stesse mani.
Non ci sono scene particolarmente truculente (giusto un paio, ma molto leggere) o jumpscare. L'orrore nasce dalla paura della perdita, che porta a compiere una serie di scelte sbagliate. Quindi più che horror ci troviamo di fronte a un dramma in piena regola.
Oltre ciò, il film è una chiara critica alla globalizzazione e al sistema imprenditoriale americano che, tramite continue acquisizioni, arriva ad annullare la privacy e la personalità delle varie persone, facendo credere loro che questa sia una cosa giusta, che si sia parte di un grande famiglia.
Nel film si arriva a un'estremizzazione di questo concetto per cui ai dipendenti del resort viene praticamente fatto un lavaggio del cervello, per omologarli tutti sotto un'unica bandiera di pensiero.
Per i fan di Breaking Bad, vi è anche RJ Mitte, che in una scena compie un insolito omaggio - ai limiti della parodia - al personaggio da lui interpretato nel celebre serial televisivo.
Le vacanze meglio organizzarsele da soli, in ultima analisi.

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