sabato 16 settembre 2023

Italians do it better? 13: La Profezia dell'Armadillo (2018)


Grazie alle serie animate Strappare Lungo i Bordi e Questo Mondo Non Mi Renderà Cattivo, Michele Rech alias Zerocalcare è arrivato a farsi conoscere lungo mezzo mondo.
Ma le sue origini rimangono sempre quelle di artista romano, residente nel quartiere di Rebibbia, il micromondo che - con poche eccezioni - fa da sfondo a tutte le sue storie, sin dalla sua prima opera, La Profezia dell'Armadillo, pubblicata nel 2011.
E prima di Netflix, Zerocalcare è approdato al cinema con un adattamento della sua graphic novel d'esordio, diretto da Emanuele Scaringi, scritto da Michele Rech, Oscar Glioti, Valerio Mastandrea e Johnny Palomba e distribuito nel settembre 2018.
Zero (Simone Liberati) è un disegnatore che, non riuscendo a sfondare nel campo dell'arte o dell'animazione, sbarca il lunario svolgendo vari lavori lungo Roma.
Le sue giornate sono anche costellate dalle avventure/sventure che vive insieme al suo caro amico Secco (Pietro Castellitto).
La vita di Zero cambia in maniera drastica quando gli giunge la notizia dell'improvvisa morte di una sua fiamma dei tempi del liceo, Camille. Questo lo porterà a dover fare i conti col proprio passato e a cercare di trovare infine una propria strada.
Il film riprende con poche alterazioni la trama principale de La Profezia dell'Armadillo, nonché alcune scene tratte dalla medesima opera (come quella che vede un vicino del disegnatore lamentarsi con lui perché "pattina"). Ma a mio avviso utilizza alcuni spunti anche di Un Polpo alla Gola, ovvero la seconda opera di Zerocalcare.
E in particolare sfrutta un tema molto caro all'artista romano, ovvero il confronto tra passato e presente (nessuno dei quali così idilliaco) che vanno a confluire in un evento comune, la morte di un'amica in questo caso.
Non sarà sfuggito che uno degli sceneggiatori della pellicola - nonché produttore - è Valerio Mastandrea, ovvero la voce dell'Armadillo nelle serie animate, ma che in questo caso non è presente, pur essendoci l'Armadillo, la cui esistenza trova anche una giustificazione.
Mi viene il dubbio che sia Mastandrea che Zerocalcare abbiano voluto utilizzare questo film come una sorta di trampolino di lancio, per capire cosa potesse funzionare o meno. Optando poi per un'altra strada, meglio riuscita.
Per quanto gli attori principali si impegnino, a mio parere Zerocalcare può essere interpretato solo da Zerocalcare e non vedrete il Secco di questo film, peraltro abbastanza simile alla sua controparte cartacea, chiedere a piè sospinto di andare a pigliarsi un gelato.
Per il resto chi ha letto le storie di Zerocalcare sa cosa aspettarsi, anche se per ragioni cinematografiche mainstream alcune cose - gli elementi più "politici", se così vogliamo definirli - sono state messe da parte per concentrarsi quasi unicamente sui concetti di senso di colpa, responsabilità e maturazione.
Non una pellicola banale, affatto, eppure Zerocalcare ha trovato la sua giusta dimensione altrove ed è giusto così. Meglio che l'Armadillo e la sua profezia possano concretamente realizzarsi sotto forma animata.

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