lunedì 7 agosto 2023

Netflix Original 144: L'Altra Faccia del Vento


Ci sono film che hanno una produzione travagliata, la cui sceneggiatura è pronta ad esempio, ma poi i lavori iniziano solo molto tempo dopo. Oppure film che vengono addirittura girati e terminati, ma per cui devono passare per motivi vari anni prima che vengano distribuiti nelle sale cinematografiche.
Abbiamo visto pellicole completate ma uscite dopo un anno, due e molti di più. Ma un film uscito quarantotto anni dopo l'inizio delle riprese non si era mai visto prima. E la cosa risulta ancora più sorprendente se si pensa che questa è l'ultima pellicola realizzata da Orson Welles!
L'Altra Faccia del Vento (The Other Side of the Wind) viene girato tra il 1970 e il 1976, ma non è possibile completarlo in quanto i finanziatori si ritirano dal progetto e Orson Welles si ritrova con decine di ore di girato di cui non sa che farsi.
Nonostante questo, l'attore e regista prova a lavorare al montaggio negli anni successivi, fino alla sua morte avvenuta nel 1985, ma invano. Tuttavia, un film di Orson Welles inedito è qualcosa di troppo importante da permettere che vada perduto per sempre.
Eppure ci sono voluti ancora molti anni, decenni, prima che quel film uscisse (non sapremo mai se secondo la visione di Orson Welles o meno) e venisse distribuito su Netflix a partire dal 2 novembre 2018.
Jake Hannaford (John Huston) è un regista di Hollywood in forte declino dopo anni di gloria e successi che sta cercando di terminare i lavori sul suo ultimo film, The Other Side of the Wind. Tuttavia nessun finanziatore pare desideroso di prestare i fondi necessari per completare la lavorazione.
Con un montaggio parziale e assistito da uno dei suoi protetti, Brooks Otterlake (Peter Bogdanovich), Hannaford organizza dunque una proiezione privata invitando colleghi, attori, manichini e operatori. Ma più che il film, a Jack Hannaford interessa prendersi qualche rivincita, mentre un mondo assurdo di gente opportunista e critici senza arte né parte ruota attorno a lui.
Il cinema a volte parla di sé stesso, dell'arte e degli uomini che cercano di costruire anno dopo anno quest'arte. Il più delle volte lo fa in maniera positiva (vi è quel famoso detto che l'oste dice sempre che il suo vino è buono, dopotutto) come in The Fabelmans, ma saltuariamente giunge lo sguardo critico come in questo caso.
Orson Welles è un esponente della vecchia guardia di Hollywood, per quanto più volte osteggiato dalla stessa Hollywood, e in quegli anni vede il cinema cambiare. Nuovi, più giovani e rampanti registi emergono sulla scena, mentre i produttori preferiscono concentrarsi su prodotti di più largo consumo e di intrattenimento.
In questo nuovo scenario la vecchia guardia sembra essere messa da parte e i film impegnati non risultano più così appetibili come un tempo. The Other Side of the Wind (sia il film stesso di Orson Welles che quello di Jake Hannaford) rappresentano dunque un canto del cigno di quell'epoca che ormai non incontra più i gusti del pubblico risultando troppo ermetica.
Al tempo stesso è anche una satira del mondo del cinema dell'epoca, impelagato in party dove predomina l'ipocrisia e il cattivo gusto, giornalisti in cerca di facili scoop e arrivisti di ogni tipo. Dell'epoca, abbiamo detto.
Certo vedere un film radicato in un determinato certo periodo storico più di quarant'anni dopo, con una società completamente diversa, può risultare un po' straniante. Può essere visto come qualcosa fuori tempo massimo, oppure una reliquia a cui non prestare attenzione.
E invece occorre prestarvi attenzione, perché nel bene e nel male questo è un reperto storico. Non certo alla portata di tutti, col massimo rispetto, e al tempo stesso così importante da essere infine presente quaranta anni dopo su uno strumento alla portata di tutti.

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