venerdì 18 agosto 2023

Netflix Original 148: La Ballata di Buster Scruggs


Con la loro incredibile e unica sensibilità, i due fratelli Joel Coen ed Ethan Coen, nella loro ormai lunga carriera, hanno potuto occuparsi anche del genere western.
Una prima volta con Fratello, Dove Sei? e poi successivamente col rifacimento de Il Grinta (e tralasciando Non è un Paese per Vecchi).
Tale loro peculiare sensibilità ritorna, potenziata come non mai, in La Ballata di Buster Scruggs (The Ballad of Buster Scruggs), da loro scritto e diretto e distribuito su Netflix a partire dal 16 novembre 2018.
Il film si compone di sei episodi: La Ballata di Buster Scruggs, dove l'omonimo personaggio (Tim Blake Nelson), bravo cantante e criminale dai molti soprannomi, giunge in una città dove vuole solo giocare a poker, ma non potrà farlo.
Vicino ad Algodones, dove un giovane rapinatore (James Franco) tenta di rapinare una banca, con conseguenze impreviste.
La Pagnotta, dove un anziano impresario teatrale (Liam Neeson) gira di città in città portando in scena un giovane privo di braccia e gambe (Harry Melling) in grado di declamare poesie, sonetti e passaggi della Bibbia.
Il Canyon Tutto d'Oro, dove un cercatore d'oro (Tom Waits) è alla disperata ricerca di un filone in una valle incontaminata.
La Giovane che si Spaventò, dove una ragazza rimasta sola, Alice Longabaugh (Zoe Kazan), deve sopravvivere durante la traversata di una carovana verso l'Oregon.
E infine Le Spoglie Mortali, incentrato sul misterioso viaggio in diligenza di cinque persone dirette verso un luogo ignoto.
In apparenza queste sei storie, ritratte come se fossero prese da un libro che narra le avventure della frontiera, sembrano non avere alcun punto in contatto, ma in realtà non è così. Sia che siano racconti originari o derivati da altre opere - di Jack London - il tema comune è quello della malvagità e arroganza dell'essere umano, sempre tesa a distruggere le esistenze altrui o la natura.
Non è più il selvaggio west descritto da Louis L'Amour, con eroi senza macchia e senza paura alla John Wayne, bensì quello di Cormac McCarthy o Joe Lansdale, popolato di persone avide o che non tengono alcun conto della vita umana (l'episodio con Liam Neeson in tal senso è devastante).
Il west qui dunque è davvero selvaggio, una continua lotta per la sopravvivenza che spesso e volentieri viene persa.
Come in molte delle altre opere dei fratelli Coen, non manca l'ironia. Ma è quell'ironia amara che li contraddistingue, molto vicina al black humour, quindi non per tutti.
Con questo film, i due fratelli mettono forse la parola fine alla loro visione del cinema western. Decisamente non quello idealizzato delle pellicole degli anni '50 e '60 del ventesimo secolo, ma quello sporco, violento e prevaricatore che la storia poi ha portato alla luce (a dire il vero, era verità storica già decenni fa, solo che non lo si voleva ammettere).
Anche se il loro stile ormai è ampiamente riconoscibile e consolidato, quindi non vedrete nulla che già non abbiate visto in precedenza se siete appassionati dei loro film, rimane comunque qualcosa di godibile, che non si fa scrupoli a demolire il presunto sogno americano.

1 commento:

  1. Affascinante e particolare come tutti i film dei Coen, mi era piaciuto molto!

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