Il cinema e i film devono incassare, perché altri film possano essere prodotti e incassare a loro volta. Questa precisazione della famosa professoressa Grazia serve per dire che bisogna attirare attenzione sul film che si va a produrre, in una maniera o nell'altra. E uno dei modi è utilizzare qualcuno di riconoscibile. E nel mondo odierno, al cinema come sulle piattaforme, le persone riconoscibili sono anche quelle provenienti dai social.
Prima che partano gli strali degli indignati, è doveroso dire che questo è qualcosa che il cinema ha sempre fatto. Tanto tempo fa, erano i cantanti, poi abbiamo avuto i comici televisivi e poi altre personalità vip eteree o meno. Quello che conta alla fine è vedere la storia che viene costruita attorno a questi personaggi, sperando colga nel segno: se diverte è riuscita nel suo intento.
Il Milanese Imbruttito è un personaggio interpretato dall'attore Germano Lanzoni che parodizza una certa tipologia di imprenditore lombardo e i suoi atteggiamenti, attivo su tutte le piattaforme social, con un canale Youtube molto seguito e che ha anche pubblicato alcuni libri. Insomma, una personalità online di tutto rispetto, ricercato anche dalle società per delle sponsorizzazioni, per quanto si caratterizzi come un personaggio inventato.
Circa dieci anni dopo la sua creazione, il Milanese Imbruttito e il mondo che ruota intorno a lui diventano protagonisti di Mollo Tutto e Apro un Chiringuito, diretto dal collettivo Il Terzo Segreto di Satira, scritto da Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Marco De Crescenzio, Andrea Fadenti, Federico Marisio, Andrea Mazzarella, Davide Rossi e Tommaso Pozza e distribuito nei cinema nel dicembre 2021.
Il Signor Imbruttito (Germano Lanzoni) sta cercando di farsi strada in un mondo imprenditoriale che cambia continuamente, con un Boss assente e preda della filosofia zen (Claudio Bisio) e dove i giovani in monopattino lo vedono come una reliquia. Quando, per una svista, perde un affare importante che seguiva da due anni, il Signor Imbruttito decide quindi di dire basta a questa vita.
Approfittando della proposta di un suo amico e con al suo fianco il fido lecchino Giargiana (Valerio Airò Rochelmeyer), l'Imbruttito rileva dunque un chiringuito che si trova in Sardegna, nel comune di Garroneddu.
Ma quello che sembra un buon affare si rivela in realtà una situazione piena di insidie, che potrebbe ulteriormente complicare la già complicata vita dell'Imbruttito.
Quando si tratta di caratteri e non di personaggi che si evolvono nel corso della storia, il pubblico di riferimento - che in questo caso segue questi personaggi sui social - vuole vedere specificamente quei personaggi che ha imparato a conoscere ed apprezzare. Il rischio ovviamente è che, per far sì che l'identificabilità dei personaggi sia in primo piano, il resto passi molto più che in secondo piano.
Questo è quanto accade in questa pellicola. Di per sé essa presenta anche un messaggio ambientalista, di come sia doveroso preservare i paesaggi storici del nostro paese e non siano dati in pasto all'industrializzazione e all'urbanismo più sfrenato.
Tutto questo, però, viene un po' annacquato dal fatto che i personaggi principali parlano e agiscono secondo il modo in cui tutti i loro fan hanno imparato ad apprezzarli, anche nelle situazioni più incerte che diventano solo occasione per creare l'ennesimo siparietto comico. Quindi quel messaggio diviene solo una minima parte del tutto.
E alla fine non cambia nulla, poiché sia l'Imbruttito che il Giargiana ritornano alla stessa, identica vita di prima, senza che questa esperienza li abbia cambiati: è stata solo una parentesi in quella che è la loro esistenza frenetica, dominata dal caos di Milano e dalla non meno caotica vita d'ufficio.
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