L'Italia è un paese laico, ma è altrettanto indubbio che la religione cristiana abbia un peso notevole sulla società, essendo quella che può contare sul maggior numero di fedeli. Al tempo stesso, però, il fenomeno dell'ateismo - qualcosa di molto raro anche solo alcuni decenni fa - prende sempre più piede e sembra che sia la "religione" più seguita dopo quella cristiana.
L'incontro tra queste due anime e scuole di pensiero non è dunque affatto facile. Ma il cinema può compiere ogni tipo di magia. Ecco dunque Se Dio Vuole, scritto e diretto da Edoardo Falcone e distribuito nei cinema nell'aprile 2015.
Tommaso De Luca (Marco Giallini) è uno stimato e competente chirurgo dagli atteggiamenti arroganti e prevaricanti, che hanno portato all'esasperazione la moglie Carla (Laura Morante).
Tommaso si convince da alcuni comportamenti che il figlio Andrea sia omosessuale, ma in realtà il ragazzo rivela poi alla famiglia che intende diventare prete.
La notizia per il convinto ateo Tommaso è del tutto scioccante e, indagando sulla questione, scopre che il figlio segue dei seminari tenuti dal sacerdote Pietro Pellegrini (Alessandro Gassmann).
Certo del fatto che il figlio sia stato in qualche modo plagiato, Tommaso De Luca inizia a indagare su Pietro Pellegrini e scopre ben presto un'incredibile verità.
In principio si ha proprio l'impressione che il film voglia appunto parlare delle differenze in apparenza incolmabili che sussistono tra atei e cristiani e, a un livello molto light, lo fa. Potete anche intuire il messaggio di fondo, in perfetto stile commedia (che non deve mai essere troppo moralizzatrice, altrimenti il pubblico può prenderne le distanze): non è una motivazione per non stringere dei legami e parlare, cercando di raggiungere un equilibrio.
Non è difficile, tuttavia, grattando un po' la superficie, capire che la pellicola è in realtà più incentrata sulla nascita e crescita dell'amicizia tra Tommaso De Luca e Pietro Pellegrini. Infatti la causa scatenante e quella che appare come la trama primaria, il figlio che dichiara di voler professare la fede, a un certo punto viene messa da parte per non comparire quasi mai più se non giusto verso la fine.
Quello che potrebbe apparire come un vuoto diventa invece un incontro tra due differenti personalità. Da un lato Tommaso: persona inquadrata, che finge di essere progressista ma in realtà è profondamente conservatrice e pregiudizievole. Un carattere non facile che ha gettato nello sconforto la moglie, che trova tuttavia la forza di riprendersi grazie agli eventi che portano il marito ad avvicinarsi alla religione (ottima interpretazione in tal senso di Laura Morante, peccato solo alla fine il suo sia poco più che un personaggio secondario che spesso scompare dalla scena).
Dall'altro lato, invece, abbiamo Pietro: con un passato burrascoso alle spalle che lo ha convinto a cambiare vita e a vedere la propria esistenza in maniera diversa, portandolo a condividere tale visione anche con gli altri.
Ovviamente - suggellando la morale del film - queste due personalità in contrasto, dopo i consueti siparietti comici che non possono mancare, pur in mancanza di un finale davvero rassicurante, troveranno ben presto un punto di incontro e ognuno sarà prezioso per l'altro.
Quasi Amici.
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