giovedì 3 agosto 2023

Prime Video Original 66: Sylvie's Love


Che la musica possa cambiare la vita di una persona è un elemento presente in molti film e a volte si riflette anche nella vita vera. Ma il genere può cambiare: abbiamo visto infatti numerosi film sul rap, sul rock, sulla musica classica...
E svariati anche sul jazz, il genere portato al successo da Charlie Parker ed esplorato ad esempio in Mo' Better Blues. E, seppur in maniera trasversale, il jazz è il genere musicale preminente in Sylvie's Love, scritto e diretto da Eugene Ashe e distribuito su Amazon Prime Video a partire dal 23 dicembre 2020.
1957: Robert Halloway (Nnamdi Asomugha), un aspirante compositore e musicista, viene assunto in un negozio di dischi di Harlem dove incontra Sylvie Parker (Tessa Thompson), la figlia del proprietario.
Tra i due scocca ben presto l'amore, nonostante lei sia già promessa ad un altro, ma le loro strade sono destinate a separarsi, poiché lui deve portare avanti altrove la sua carriera musicale.
Alcuni anni dopo i due hanno modo di rivedersi, ma entrambe le loro vite sono ormai profondamente cambiate e quella scintilla potrebbe essersi estinta.
Sì, da un certo punto di vista il film rappresenta una finestra su un mondo musicale che ormai non esiste più, dove la musica jazz era un genere riconosciuto e apprezzato ovunque e le band anche di basso profilo suonavano nei locali, sia quelli infimi che quelli più eleganti. Ma già pochi anni dopo i gusti del pubblico cambiano con l'avvento di nuove dirompenti personalità quali Stevie Wonder (espressamente citato).
Tuttavia, la musica rappresenta anche un pretesto per raccontare una fiaba, una fiaba d'amore metropolitana che si dipana lungo un arco di tempo di alcuni anni e dove troviamo versioni moderne sia della "dolce fanciulla" che del "principe azzurro".
Tale atmosfera fiabesca su due amanti uniti dal destino, che vuole narrare una storia con un finale ben predeterminato, prevale infine su tutto il resto e crea una sorta di mondo utopico, tanto che nel film - ambientato in un delicatissimo periodo della storia americana - albini e afroamericani interagiscono e collaborano senza problemi e vediamo afroamericani occupare posizioni importanti nel mondo del lavoro.
Giusto perché sarebbe stato forse un po' eccessivo non trattare questa tematica, le tensioni sociali vengono accennate un paio di volte: curioso comunque che si citi la marcia su Washington per il lavoro e la libertà dell'agosto 1963, poiché in questo film il sogno di Martin Luther King appare quasi pienamente realizzato.
E credo che il motivo sia da ricercare nel fatto che non si voleva appesantire la narrazione con temi che avrebbero reso più cupa l'atmosfera di fondo, che rimane appunto quella fiabesca. Un'atmosfera dove il vero amore può concretizzarsi e la felicità conquistata con forza di volontà e il merito.
Un sogno, appunto.

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