martedì 8 agosto 2023

Prime Video Original 67: A Proposito dei Ricardo


I Love Lucy è stata una serie televisiva di grande successo negli Stati Uniti - mentre è praticamente sconosciuta in Italia - andata in onda dal 1951 al 1957.
Interpretata da Lucille Ball e Desi Arnaz, moglie e marito nella vita reale come nella finzione, era incentrata sulle tragicomiche situazioni di coppia che i coniugi Ricardo dovevano affrontare nella vita di tutti i giorni insieme ai loro vicini.
Con la caratteristica di essere uno dei primi show televisivi dove era protagonista un non nativo americano, forse ricorderete questo titolo per essere stato un punto di riferimento dei primi episodi di WandaVision.
Ma è anche al centro di A Proposito dei Ricardo (Being the Ricardos), scritto e diretto da Aaron Sorkin e distribuito su Amazon Prime Video a partire dal 21 dicembre 2021.
1953: Gli ascolti di I Love Lucy sono in grande ascesa, ma un imprevisto sta per abbattersi sullo show quando inizia a circolare la voce secondo cui Lucille Ball (Nicole Kidman) è stata soggetta a un interrogatorio da parte della Commissione per le attività antiamericane per presunte simpatie comuniste.
In realtà l'attrice è già stata scagionata, ma questa notizia rischia comunque di compromettere il buon andamento dello show televisivo presso il pubblico delle famiglie. Quasi incurante della cosa, Lucille Ball inizia a programmare con meticolosità il nuovo episodio insieme agli sceneggiatori e al marito Desi Arnaz (Javier Bardem).
Poiché la sua principale preoccupazione è un'altra, quella che il marito la stia tradendo. E questo sì che potrebbe segnare la fine di I Love Lucy.
Aaron Sorkin prosegue nel suo percorso da autore completo, curando sia regia che sceneggiatura, offrendoci - dopo Molly's Game - un nuovo sguardo su una donna forte che si intrufola in un mondo dominato dagli uomini.
Solo che stavolta tale sguardo è proiettato verso il passato, a un'epoca storica decisamente particolare dove le donne erano relegate a ruoli secondari nella vita ordinaria, salvo qualche doverosa eccezione.
Una di queste eccezioni è Lucille Ball, una brava attrice attiva principalmente negli anni '40 e '50 del ventesimo secolo e che, pur avendo interpretato buoni film, in televisione ha trovato la sua giusta dimensione e i riconoscimenti che le spettavano.
Grazie a Nicole Kidman truccata in maniera adeguata (non dico irriconoscibile, ma di certo con un aspetto diverso dal consueto), alla fine capiamo che è lei la vera protagonista. Tramite vari flashback, vediamo prima la sua caduta poiché ritenuta troppo vecchia per continuare a recitare per il cinema e poi la sua lenta risalita mentre - memore di quanto accadutole in passato - non permette di farsi metaforicamente calpestare da altre persone e riesce a trovare un equilibrio tra i suoi doveri lavorativi e quelli familiari, visto che è in stato interessante.
Tutto questo viene raggiunto ovviamente alterando un po' la verità storica, ma questa è una prerogativa di ogni film di questo tipo, quindi non c'è tanto da stupirsi. Infatti più che il contesto storico, che diventa rilevante solo all'inizio con l'indicazione dell'indagine condotte dal senatore McCarthy, conta in questo caso il contesto privato degli attori che interpretano la sitcom e della troupe che lavora allo show.
Ritratte come persone con dubbi, fragilità, ma anche punti di forza e dove la finzione a volte rischia davvero di confondersi con la realtà.

2 commenti:

  1. Un po' troppo americano come film, comunque interessante parabola, per un film in ogni caso non eccezionale.

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    1. Confermo nella media, per me, seppur con una buona parte centrale.

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