mercoledì 12 aprile 2023

Prime Video Original 53: Madres


Utilizzare il genere horror per analizzare - e se possibile criticare - certe tematiche sociali della nostra epoca, in costante evoluzione. Non è una novità, lo si fa dai tempi di George Romero, se non addirittura prima.
La Blumhouse Productions, tramite il ciclo cinematografico de La Notte del Giudizio (The Purge), ha fortemente rinvigorito questo peculiare aspetto dell'horror, riutilizzandolo anche per i prodotti destinati ad Amazon Prime Video, quale ad esempio Bingo Hell.
E la stessa cosa accade con Madres, diretto da Ryan Zaragoza, scritto da Mario Miscione e Marcella Ochoa e distribuito su Amazon Prime Video a partire dall'otto ottobre 2021.
1977: La coppia formata da Diana (Ariana Guerra) e Beto (Tenoch Huerta) si trasferisce da Los Angeles in una piccola cittadina per motivi di lavoro. Mentre Beto inizia a lavorare presso una locale piantagione, Diana è in attesa di un bambino.
La donna inizia ben presto a notare strani eventi dentro e attorno all'abitazione in cui vive, appartenuta un tempo a un'altra donna che lavorava presso la stessa piantagione dove ora si trova Beto.
Possibile che il suo fantasma si aggiri ancora per la casa? E qual è il motivo per cui sembra coltivare un apparente e insano desiderio di vendetta?
Dietro una trama che ha in sé più elementi thriller che horror, come si scopre man mano che procede la storia, si nasconde - e anche in maniera evidente, tanto da essere dichiarato alla fine - una metafora di certi atteggiamenti discriminatori di tempi passati i quali continuano a riflettersi anche nel presente.
I temi trattati in questo film, infatti, sono il razzismo e le pratiche di aborto illegale e non consenziente, molto sentiti negli Stati Uniti e che vanno a colpire in particolar modo coloro che sono considerati gli ultimi della società, i reietti. Gli immigrati, in questo caso specifico.
Prendendo spunto da fatti di cronaca realmente accaduti negli anni '70 del ventesimo secolo, quelli sì davvero da horror, e rifacendosi a eventi ancora in vigore al tempo in cui la pellicola è uscita, si prende dichiarata posizione a favore di questi ultimi e contro certe discriminazioni che subiscono e che vengono fatte senza troppi problemi poiché si è certi che nessuno interverrà in tutela di queste persone "invisibili".
Lo stesso mezzo narrativo visto appunto nei vari film della saga de La Notte del Giudizio, dove la metafora delle classi sociali ricche che opprimono e discriminano quelle meno abbienti ne è un fulcro portante.
La trama in sé del film, con qualche momento di passaggio, e la recitazione che ne consegue, non rappresentano comunque nulla di straordinario o degno di nota (non vorrei dire che ci troviamo di fronte ad una attualizzazione della tematica dello scienziato pazzo, ma poco ci manca). Il messaggio di fondo prende il sopravvento su tutto il resto, inficiando il risultato finale.

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