Si ritorna nella Contea di Essex, in Ontario, per la seconda graphic novel scritta e disegnata da Jeff Lemire dopo I Racconti della Fattoria (Tales from the Farm). Questo secondo racconto, intitolato Storie di Fantasmi (Ghost Stories) è stato pubblicato nel 2008, sempre da Top Shelf Productions.
Stavolta i riflettori si incentrano su Lou Lebeuf, un giocatore semiprofessionista di hockey su ghiaccio che ha militato nelle divisioni inferiori negli anni '50 del secolo scorso, prima di essere costretto al ritiro a causa di un infortunio al ginocchio.
A seguirlo nella sua avventura sportiva vi è suo fratello Vince, più abile di lui ma al tempo stesso desideroso di occuparsi della fattoria di famiglia, e la compagna di Vince, Becky.
Con una storia che copre un arco di tempo di più di cinquant'anni, vediamo l'evoluzione del difficile rapporto tra i due fratelli, legati da un rapporto familiare e di amore, ma al tempo stesso divisi dai loro differenti caratteri e da alcune divergenze. Mentre Lou inizia a perdere l'udito e un'infermiera badante gli viene affiancato per assisterlo.
Con questa seconda storia, Jeff Lemire comincia a costruire un piccolo mondo che popola la Essex County. I fratelli Lebeuf, infatti, sono legati a doppio filo col Jimmy Lebeuf già comparso in I Racconti della Fattoria e anche lui campione di hockey (sport, a quanto sembra, molto caro a Lemire). Inoltre compare brevemente il personaggio di Lester, già visto nella prima storia.
Tralasciando questi piccoli, ma ben curati, dettagli, ci si concentra nuovamente sulle dinamiche familiari. Se nel racconto precedente vi era la mancanza di essi, in questo caso i legami familiari sono ben presenti, ma vi è come una sorta di incomunicabilità che li mina alla base.
Forse per una mancata empatia, forse per invidia per il fatto che suo fratello abbia una persona al suo fianco che l'ama, forse perché è più bravo di lui nello sport, ma Lou Lebeuf col passare del tempo diventa - per sue azioni consapevoli - sempre più solo.
Fino a quando rimane in un'ampia casa, ormai quasi del tutto sordo perché il mondo non vuole più ascoltarlo e lui a sua volta non lo ha mai ascoltato e vicino alla demenza senile perché alla pazzia ci è voluto arrivare in maniera inconscia, rinunciando alla famiglia, all'amore e a un'esistenza dignitosa.
Ma non vi è un messaggio del tutto negativo. In fondo è sempre possibile rimediare ai propri errori, anche quando sembra che si sia vicini alla fine. Tuttavia c'è ancora tempo. Il tempo è tra i beni più preziosi, a maggior ragione se speso accanto a persone che ci vogliono bene.
Nessun commento:
Posta un commento