martedì 28 gennaio 2025

Italians do it better? 52: Tutti per 1 - 1 per Tutti (2020)


Chissà se era difficile pensare a un loro ritorno. Eppure gli insoliti moschettieri visti in Moschettieri del Re: La Penultima Missione sono pronti per una nuova avventura.
Non sono ovviamente i Moschettieri come sono stati concepiti da Alexandre Dumas, bensì una reinterpretazione da parte di un giovane ragazzo, che ne ha scritto un romanzo illustrato basandosi sui propri parenti, il che spiega perché a volte parlino in dialetto romano, pugliese o nel caso di D'Artagnan con un linguaggio tutto suo.
Il tutto per sfuggire a una realtà opprimente, oppure accettarla, da parte del ragazzo stesso. La prima volta per venire a patti con la morte di un caro zio. E dovrà farlo di nuovo in Tutti per 1 - 1 per Tutti, diretto da Giovanni Veronesi, scritto da Giovanni Veronesi e Nicola Baldoni e programmato su Sky Cinema nel dicembre 2020, a causa dell'allora difficoltà delle sale cinematografiche causa la pandemia di COVID-19.
Senza più Aramis al loro fianco, Athos (Rocco Papaleo), Porthos (Valerio Mastandrea) e D'Artagnan (Pierfrancesco Favino) ricevono dalla regina Anna di Francia (Margherita Buy) quello che potrebbe essere il loro ultimo incarico, in apparenza alquanto semplice. Ovvero scortare una giovane principessa inglese perché possa sposarsi col futuro re dell'Olanda, sancendo così anche un'importante alleanza politica.
Alla scorta si aggrega però di nascosto il giovane Uno (Federico Ielapi), ovvero il ragazzo che sta immaginando la storia, il quale si è innamorato di Ginevra e non vuole che fugga.
Ben presto i Moschettieri dovranno decidere a chi dare la loro fiducia e se tradire quella regina e quel paese che hanno servito per una vita intera.
Nel primo film, Uno era un semplice narratore esterno, e questo lo apprendevamo solo alla fine, che in ultima analisi sembrava non interferire molto negli eventi raccontati, come se questi provenissero da un mondo lontano. Anche se lui in realtà era il Creatore di quel particolare mondo.
In questo sequel, suddetta prospettiva si ribalta. Ancora una volta si parte da un evento che colpisce il ragazzo in maniera significativa, in questo caso l'imminente partenza per l'estero di una studentessa a cui è molto affezionato, e lui trasla queste sue sensazioni in un nuovo racconto immaginario.
Il racconto di un mondo sempre più decadente, simboleggiato dagli anziani Moschettieri, eppure ancora dominato da un'aura di leggerezza (vogliamo dire forse un po' eccessiva leggerezza? Diciamolo) con cui vengono affrontate anche le situazioni più cupe. E già che ci siamo, ne si approfitta per inserire dei dichiarati omaggi alla saga di 007, così, tanto per gradire.
Il Creatore che agisce nel mondo di sua stessa ideazione può non avere sempre un finale idilliaco, come ci insegna il ciclo di Animal Man di Grant Morrison. Poiché a una eccessiva richiesta di realismo può corrispondere la perdita del sogno e della capacità di immaginare.
Quindi anche stavolta Uno/Il Creatore deve innanzitutto venire a patti col suo dolore e con sé stesso, prima che riesca a uscire dalla propria fantasia e compiere la propria scelta nella realtà. E non è detto che la sua immaginazione non possa venirgli in soccorso anche nel momento del bisogno.

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