Il passato è qualcosa di concreto e immutabile. Quello che è accaduto rimane scolpito nella pietra del tempo e non possiamo fare nulla per cambiarlo. Gli eventi belli, quelli brutti, i tanti giorni ordinari, sono tutti lì col loro carico di gioie e responsabilità.
Ma al tempo stesso il passato è anche qualcosa di fluido, poiché viene filtrato dalla nostra memoria. Prendete un avvenimento che avete vissuto insieme a molte altre persone e con ogni probabilità otterrete resoconti leggermente diversi di quello stesso avvenimento, che però può essersi svolto in un'unica maniera.
Sì, il passato e la sua interpretazione possono essere davvero argomenti affascinanti, soprattutto in opere che fanno della ricostruzione di un passato misterioso il loro punto di forza. Questo ci porta a La Verità sul Caso Harry Quebert (La Vérité sur l'affaire Harry Quebert), scritto da Joël Dicker e pubblicato nel 2012.
2008: Mentre negli Stati Uniti si avvicinano le nuove elezioni presidenziali, nella piccola cittadina di Aurora viene ritrovato lo scheletro di Nola Kellergan, una quindicenne scomparsa nell'agosto del 1975 e mai più ritrovata fino a quel momento. Non ci sono dubbi: Nola Kellergan è stata uccisa con un colpo alla testa e un'anziana donna, Deborah Cooper, che la vide la sera della sua scomparsa mentre correva inseguita da un uomo, venne uccisa a sua volta, 33 anni prima.
Accanto allo scheletro viene ritrovato un manoscritto di una celebre opera, Le Origini del Male, realizzato dal celebre autore Harry Quebert, e ben presto un'incredibile verità viene a galla. Lo scrittore, all'epoca trentaquattrenne, ebbe una storia d'amore con Nola Kellergan e il libro altro non è che il racconto della loro relazione clandestina. Harry Quebert viene dunque arrestato e le prove a suo carico sembrano inattaccabili.
Quando viene a conoscenza di questo, Marcus Goldman, uno scrittore allievo di Harry e che da mesi sta soffrendo di un grave blocco creativo, si precipita ad Aurora per indagare. Goldman è fortemente convinto dell'innocenza di Harry Quebert, eppure molte cose non quadrano. In quell'estate del 1975 molte persone hanno gravitato attorno a Nola Kellergan e ognuno fornisce diversi resoconti di quanto accaduto. Ma qual è dunque la verità sul caso Harry Quebert?
Questo romanzo è un thriller, sì, che si dipana su più linee temporali che convergono verso la risoluzione finale. C'è un mistero che si dipana subito e che il protagonista deve scoprire, sì. Ci sono depistaggi e risvolti che vengono mostrati e al tempo stesso nascosti al lettore in maniera astuta, alla Agatha Christie, sì.
Ma è anche altro. Innanzitutto questo è un romanzo che parla di un romanzo che parla a sua volta di vita vissuta. E dell'arte della scrittura. Già altre volte abbiamo accennato alla catarsi, di come attraverso un'opera uno scrittore cerchi di esorcizzare dei propri demoni o più semplicemente voglia venire a patti con un drammatico evento o un fatto del proprio passato.
Marcus Goldman è in realtà un omologo di Joël Dicker, che afferma quale strumento potente sia la scrittura, capace di ristabilire la verità anche a distanza di decenni e di rendere il mondo un posto migliore.
Quest'opera è anche una metafora di come un essere umano arrivi a nascondere quei piccoli o grandi segreti che costellano la sua vita. Chiunque di noi avrà prima o poi (mi riferisco a cose di poco conto, ovviamente) compiuto qualcosa di cui poi si sarà pentito e avrà cercato di dimenticarlo, non riuscendoci, avendo un polpo alla gola - per dirla alla Zerocalcare - avvolto attorno.
A volte si arriva persino a riscrivere la realtà pur di non ammettere che si è commessa quella cosa, ma l'unico modo per liberarsi del senso di colpa è ammettere quanto si è fatto.
Ecco, quest'opera spiega cosa accade quando tali segreti che ci si porta dentro, segreti importanti, esplodono in tutta la loro dirompenza quando infine vengono rivelati, arrivando a travolgere tutto ciò che incontrano sul loro cammino e distruggendo l'innocenza delle altre persone. Macchiando la loro memoria, facendole apparire agli occhi degli altri per ciò che non sono.
E poi sì, quest'opera parla di amore. Amore che va oltre le convenzioni e che resiste a tutto: agli anni che passano, alla separazione, persino alla morte.
Ma soprattutto quest'opera è una storia di vera amicizia, quella tra Marcus Goldman e Harry Quebert. Quel tipo di amicizia che, se siete stati molto fortunati, avete avuto o avete anche voi tuttora. L'amicizia con una persona che ha davvero segnato la vostra vita in meglio, che vi ha aiutato a rialzarvi quando eravate al tappeto, realmente o metaforicamente. Quella persona che è accanto a voi anche quando non è al vostro fianco.
E questo tipo di amicizia deve affrontare le conseguenze dell'amore, dei piccoli e grandi segreti che tormentano la cittadina di Aurora e anche del potere della scrittura, capace di ristabilire la verità. Un'amicizia che viene attaccata su tutti i fronti: sarà capace di sopravvivere infine?
Forse alla fine l'oscurità che ha permeato Aurora e i suoi abitanti sarà spazzata via da una nuova ondata di luce, da una nuova alba che segue una violenta tempesta e annuncia un più radioso futuro.
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