Nei film d'azione qual è la cosa più probabile che possa capitare mentre un detenuto viene portato in prigione dentro un furgone blindato? Molto semplice, accadrà un incidente lungo la via che farà fuggire il detenuto, il quale verrà inseguito dall'eroe di turno.
E nella narrativa supereroistica questa tematica si può trasportare? Be', se pensiamo a Gotham City e al suo variegato sottobosco criminale e al supereroe più umano di tutti, Batman, certo che sì. E lo dimostra la miniserie di tre numeri La Notte del Cavaliere Oscuro (One Dark Knight), pubblicata nel 2022, scritta e disegnata da Mark Simpson, alias Jock.
Mentre Gotham è preda di una tremenda ondata di caldo, il supercriminale noto come E.M.P. sta per essere trasferito dall'Arkham Asylum al carcere di Blackgate, sotto la stretta sorveglianza di Batman.
Ma le gang criminali di Gotham City non vedono di buon occhio la cosa e così assaltano il furgone che trasporta il detenuto, il quale libera tutta la sua potenza usando le energie elettriche presenti dentro di lui (non a caso si chiama in quel modo) e creando un blackout generale lungo tutta la città.
Mentre la polizia affronta il panico nelle strade e la corruzione al suo interno e tutti i criminali di Gotham vogliono avere un pezzo sia di Batman che di E.M.P., i due devono percorrere i pochi isolati che li separano da Blackgate prima che sorga l'alba. Un tragitto infernale, lastricato di cattive intenzioni.
Un disegnatore che si assume tutti gli oneri e onori (Jock è anche il colorista di questa miniserie) può sempre correre il rischio di dover sacrificare qualcosa lungo la via del comparto artistico, ma qui sembra non accadere.
Intendiamoci, la trama di per sé è molto semplice e diretta, infatti la miniserie non si trascina per troppi numeri, mixando l'inseguimento di Batman ai danni di E.M.P. con un'altra sottotrama che riguarda un complotto all'interno degli organi di polizia di Gotham City e limitando lo svolgersi dell'azione a quattro protagonisti principali.
Di per sé la trama sembra ricordare molto Solo 2 Ore, con Bruce Willis: il breve tragitto verso la sicurezza che in realtà è costellato di pericoli, il vero nemico che non è il criminale, bensì gli organi di polizia che provano a uccidere il criminale, e un legame familiare in gioco che sarà la molla che farà andare avanti Batman ed E.M.P.
Ricordiamolo sempre: una trama semplice non vuol dire in maniera automatica che sia anche banale. Certo, Jock preferisce sbizzarrirsi di più con la costruzione delle tavole ed è meglio così poiché è ciò in cui è più versato. Ovviamente chi volesse trovare grande introspezione e profondità di trama, può lasciar perdere.
Questo è infatti un prodotto di puro intrattenimento dove un disegnatore - libero da vincoli di continuity e con la possibilità di osare un po' graficamente - cerca una nuova strada artistica sfruttando uno dei personaggi più riconoscibili ed amati e a cui aveva già lavorato. Batman ha dunque reso un servizio a Jock e lui ha fatto altrettanto.
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