mercoledì 8 maggio 2024

Fabolous Stack of Comics: Fear Agent - Fuori Tempo


Siamo giunti al capitolo finale delle avventure di Heath Huston, l'ultimo dei Fear Agent. Il personaggio che abbiamo imparato ad amare e detestare sin dal primo ciclo, Ripartenza.
Attraverso questa saga e le successive, abbiamo letto della sua disperata (e impossibile?) lotta contro le razze aliene dei Dresseniani e dei Tetaldiani.
Nell'ultimo ciclo, Me Contro Me, tutto sembrava essere stato risolto. Heath Huston era riuscito a sancire una tregua con la popolazione dei Dresseniani e, insieme a loro, aveva liberato la Terra dalla minaccia dei Tetaldiani e i Dresseniani e gli umani erano pronti a unire le loro forze per debellare per sempre il pericolo dei Tetaldiani.
Ma questi, in realtà, hanno tramato nell'ombra sin da quando Heath Huston è approdato sul pianeta dove viveva il suo doppio e hanno tramutato la sua famiglia in cloni robotici, pronti ad annientare l'umanità. Ed è da qui che parte l'ultimo ciclo, Fuori Tempo (Out of Step), conclusosi col trentaduesimo e ultimo numero della serie, scritto da Rick Remender e disegnato da Tony Moore e Mike Hawthorne.
Gravemente ferito, con pochissimi alleati rimasti al suo fianco e sul punto di arrendersi, Heath Huston ha un'ultima possibilità per rimettere le cose a posto. Trovare un modo per andare all'origine della galassia ed eliminare la minaccia dei Tetaldiani prima che essa nasca.
Si dice spesso che un cerchio narrativo si possa chiudere laddove esso è nato. Tutto il dramma e le intere disavventure di Heath Huston nascono da un singolo, tragico evento - ovvero la perdita del padre e del figlio a seguito di un attacco alieno - che ha generato a cascata altri eventi drammatici che lo hanno portato successivamente a commettere un genocidio e a perdere metaforicamente la propria anima.
Heath Huston è stato così un personaggio condannato sin dal principio, anche se non ce ne siamo accorti in prima battuta. Lentamente, ma con costanza, ha continuato a perdere frammenti di sé. La famiglia, gli amici, il proprio mondo.
Quindi c'è possibilità di salvezza per una persona del genere? Probabilmente no è l'unica via d'uscita è poter ricominciare da capo e prendere una strada diversa.
Perciò questa ultima saga è sia un epilogo alla storia del personaggio, che non potrà mai continuare o andare avanti, e sia al contempo anche un nuovo inizio. I cui sviluppi tuttavia è giusto che noi non vediamo: è il passato che si lega al presente e a un futuro intangibile.
Il cerchio si chiude, dunque. Certo, non in maniera così imprevedibile e sconvolgente, magari per alcuni sarà anche deludente. Per me, invece, era l'unico modo possibile: ormai arrivato a questo punto il protagonista aveva una sola via d'uscita.
Anche perché non abbiamo di certo seguito le gesta di un eroe, ma quelle di un genocida. Di un texano a cui è stato inculcato un certo modo di pensare e di agire. Un modo errato, che lo ha portato a perdere tutto. I supereroi sono altrove, qui abbiamo solo esseri umani che commettono sbagli e che alla fine ne pagano le conseguenze.

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