Dopo aver avuto un ruolo poco più che marginale in X of Swords, il giovane Cable di Krakoa può tornare a occuparsi dei misteri su cui aveva concentrato i propri sforzi nel ciclo iniziale, Il Big Bang.
Il rush finale di questa serie si conclude con la saga che si dipana dai numeri 7 al 12, pubblicata nel 2021, scritta da Gerry Duggan e disegnata da Phil Noto. Tale saga chiude anche la serie dedicata al giovane guerriero proveniente dal futuro.
Dopo essere tornato da Altromondo, Cable riprende le indagini sui bambini mutanti scomparsi, rapiti dalla misteriosa setta nota come Ordine di X. Seppur dichiaratamente pro-mutanti, la serie sembra abbia connotati satanici e voglia sacrificare i neonati rapiti.
Più le indagini procedono, più il giovane Cable scopre che dietro questa setta si nasconde in realtà uno dei nemici più letali del vecchio Cable, ovvero il clone Stryfe.
Per poterlo sconfiggere, il giovane Cable avrà bisogno dell'aiuto della sua controparte più anziana... peccato però che sia stato lui stesso a ucciderlo!
E così, con questa ultima saga di questa breve testata, il cerchio narrativo si chiude laddove era iniziato. Il presente si lega sia al passato che al futuro e tutti i nodi giungono al pettine. E per fare questo si utilizza uno dei personaggi più particolari creati nel decennio dove dominavano i cloni.
Ovverosia Stryfe, il clone perfetto di Nathan Summers, privo del virus tecnorganico, creato da Apocalisse e che qualche serio grattacapo agli X-Men lo ha dato, come ad esempio diffondere tempo prima un virus letale che ha ucciso decine di mutanti.
La saga contribuisce inoltre a ripristinare lo status quo originario, poiché per quanto si cerchi di cambiare le cose raramente si rimane fissi su un nuovo status, in quanto i lettori amano essere rassicurati e vedere i propri personaggi preferiti continuare ad agire. Ci sono delle eccezioni, certo, ma non è questo il caso.
E sì che parliamo di un personaggio creato poco più di trent'anni fa, eppure anche lui ha una fanbase a quanto sembra.
E perciò via la controparte giovanile di Cable, che ritorna al proprio futuro alternativo e che ha imperversato sulle testate mutanti per davvero poco tempo non riuscendo a lasciare il segno, ed ecco il ritorno sulla scena del vecchio Cable - grazie al failsafe narrativo dei Protocolli di Resurrezione - pronto a riprendere la sua battaglia nel nuovo scenario di Krakoa. Vedremo dove questa lo porterà.
Tutto in questi sei numeri procede dunque in maniera molto spedita per raggiungere l'obiettivo di cui sopra e ha almeno il pregio di non lasciare particolari punti in sospeso. Inutile dunque lamentarsi della rapidità con cui almeno un paio di trame vengono risolte, in particolare quella del ritorno di Galador con un surrogato di Rom: non ve ne era il tempo e lo spazio materiale.
Come direbbe quel film su Joe Strummer, perciò, il futuro non è scritto.
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