sabato 18 maggio 2024

Italians do it better? 45: Il Grande Giorno (2022)


Il trio composto da Aldo (Baglio), Giacomo (Poretti) e Giovanni (Storti) ha rappresentato una insolita boccata di aria fresca per il cinema italiano di fine anni '90 del ventesimo secolo/inizio 2000.
Pur essendo la loro comicità di matrice televisiva e teatrale, hanno saputo ben adattarla anche sul grande schermo, trasportandovi quei personaggi che li hanno resi celebri e creando svariati tormentoni.
Se pur i loro film più memorabili rimangono i primi, il trio di attori non ha mai smesso di lavorare e produrre nuove pellicole, non disdegnando negli anni più recenti anche qualche sortita solitaria, come ad esempio Tutti a Bordo.
I tre ritornano insieme in Il Grande Giorno, diretto da Massimo Venier, scritto da Aldo, Giovanni e Giacomo, Massimo Venier, Davide Lantieri e Michele Pellegrini e distribuito nei cinema nel dicembre 2022.
Giovanni (Giovanni Storti) e Giacomo (Giacomo Poretti) sono due ricchi imprenditori del settore del mobile, agli antipodi per quanto riguarda il carattere, che si stanno preparando al grande giorno, ovvero il matrimonio dei loro figli.
Tutto è stato allestito in grande stile perché duri tre giorni, affittando una villa elegante e storica, comprando vino d'annata, assicurandosi la partecipazione di un noto cantante italiano e facendo preparare centinaia di fuochi d'artificio.
Alla festa partecipa anche la prima moglie di Giovanni, Margherita (Lucia Mascino), la quale porta con sé il nuovo fidanzato Aldo (Aldo Baglio).
Da quel momento avviene un disastro dietro l'altro e viene alla luce un segreto che rischia di distruggere per sempre l'amicizia tra Giovanni e Giacomo.
Sono passati più di venticinque anni da Tre Uomini e una Gamba, e in questo film sembra quasi di ritrovare una versione più matura dei tre personaggi che lì vi comparvero. Ora sposati e con figli e che non dipendono più dal ricco suocero.
Eppure quella comicità di allora rimane invariata e, con pochi accorgimenti, ritorna anche in questo film, mostrandoci sia una maturità che una sorta di nostalgia dei tempi che furono.
I personaggi sono quelli consolidati. Il meridionale pasticcione ma allegro e spensierato, il preciso e preoccupato, l'esuberante milanese. Figure comiche che hanno in sé anche qualche piccolo elemento di dramma, circondate da buoni comprimari.
Se infatti nei primi film vi era un elemento comico predominante, in questo caso si è dosato in egual modo sia la comicità che la malinconia (che è stata comunque sempre presente, sin dal primo film).
Quella malinconia che alcune persone mature provano, quando hanno lavorato una vita intera, anche con successo e profitto, ma al tempo stesso sentono di non aver conseguito nulla di davvero importante.
Ma non disperate, questo rimane sempre un film con Aldo, Giovanni e Giacomo. Stavolta forse con meno tormentoni del consueto e un po' meno macchiettistico, eppur con un DNA cinematografico subito riconoscibile.

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