lunedì 20 maggio 2024

Prime Video Original 92: Sayen


Il serial Echo del Marvel Cinematic Universe ci ha proiettato nel mondo di un'eroina che riscopre le sue radici, le quali affondano nei secoli passati e nella cultura delle native americane. Un viaggio che si conclude con l'eroina che si appropria di quelle radici, portando così avanti una gloriosa tradizione.
Il tema della persona che si riappropria delle sue radici - e così anche di una parte perduta della propria identità - è tuttavia ben presente da decenni ovunque. Ma un altro tipo di eroina la si può ritrovare in Sayen, diretto da Alexander Witt, scritto da John Swab e distribuito su Amazon Prime Video a partire dal 3 marzo 2023.
Sayen (Rallén Montenegro) ritorna nelle terre cilene dove è nata e cresciuta, ma da cui si è allontanata dopo che suo padre è stato ingiustamente incarcerato. Qui vive ancora la zia, che ha appena ricevuto un'ingente offerta da una potente multinazionale, rappresentata dal giovane Antonio Torres (Arón Piper), per la vendita del suo terreno.
La zia, tuttavia, rifiuta la proposta e Sayen poco dopo scopre che la multinazionale è coinvolta in affari alquanto loschi. Colta sul fatto mentre spia le loro mosse, Sayen viene inseguita da Antonio Torres e le persone al suo servizio, determinate a ucciderla.
Poiché, dietro Antonio Torres, vi sono uomini molto potenti e determinati, pronti a cancellare secoli di storia e tradizione cilene in nome del profitto.
Ci sono stati negli anni passati film ambientati in Cile: laddove c'è stata una dittatura si alimentano anche le storie da raccontare. Ma raramente ci si è ritrovati ad affrontare una produzione cilena, dallo stampo vagamente patriottico.
Ancora una volta, come spesso accaduto in questi ultimi anni per cercare di cambiare un po' le cose, ci ritroviamo di fronte a una donna forte e determinata che decide di mettersi contro delle persone potenti e, salvo pochi amici, tutto il mondo le volta le spalle, lasciandola sola nella sua battaglia.
Tuttavia, più che dalle parti di Echo, qui abbiamo di fronte una sorta di ibrido tra Rambo ed Erik Brockovich. La seconda visto il sottotesto ambientalista molto ben presente e rimarcato (la multinazionale che vuole sfruttare le risorse naturali delle regioni storiche del Cile).
Sayen è una versione femminile di Rambo da un lato per l'ambientazione - la maggior parte dell'azione si svolge nelle foreste della terra in cui vive e che lei ben conosce, mentre per i suoi inseguitori è territorio sconosciuto - ma anche perché diventa praticamente un esercito di una sola donna, che con abilità e costanza riesce a debellare tutti i suoi avversari, sfruttando le proprie capacità di lotta apprese negli anni passati (ci sono anche un paio di frasi che in maniera sottile richiamano quelle del Colonnello Trautman).
E infine abbiamo una popolazione, i Mapuche, realmente esistente e strettamente connessa col Cile e il suo passato. Una finestra su un mondo che il pubblico non conosce, e che qui in maniera inevitabile viene appena aperta, ma che può risultare affascinante esplorare. Un'identità perduta di cui la protagonista va alla ricerca.
E il suo viaggio deve ancora concludersi.

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