venerdì 1 ottobre 2021

Fabolous Stack of Comics: Tex - La Mano Rossa


Ecco un altro fumetto di portata storica ed epocale, la seconda storia con protagonista l'allora fuorilegge solitario Tex Willer: La Mano Rossa, pubblicata in origine nel 1948 nel formato a striscia e in seguito piatto forte del primo albo bonelliano dedicato a Tex. Come per Il Totem Misterioso, troviamo Gianluigi Bonelli ai testi e Aurelio Galleppini in arte Galep ai disegni.
Tex si caccia di nuovo nei guai quando soccorre un esploratore che ha appena subito una rapina dalla banda criminale nota come La Mano Rossa, che l'ha ferito a morte. A causa di uno sfortunato imprevisto, Tex viene incriminato per l'omicidio dell'esploratore.
Solo contro tutti, il giustiziere del West ha un unico modo per dimostrare la propria innocenza: rintracciare tutti i componenti della Mano Rossa e metterli fuori gioco per sempre.
Con questa seconda storia, di maggior respiro rispetto alla precedente, Bonelli inizia a ampliare il mondo di Tex e a meglio caratterizzare il fuorilegge solitario, anche se molto è ancora in divenire.
Soprattutto diviene più chiaro come venga visto Tex da buona parte delle autorità: sì un giustiziere, ma che combatte comunque le giuste battaglie e gli omicidi che ha commesso in passato erano tutti per legittima difesa.
Gianluigi Bonelli getta dei semi narrativi che lui stesso non sa ancora come cogliere, dunque fa affidamento su idee generali che potrà riprendere in un secondo momento per approfondirle a dovere.
Essendo il Tex di questa storia giovane e ancora inesperto, c'è qualche momento di leggerezza e la sua aura di invincibilità non è ancora presente. Particolarmente divertente leggere oggi una scena che invece all'epoca voleva essere drammatica e in cui due componenti della Mano Rossa, dopo aver messo KO Tex, piuttosto che sprecare una pallottola per ucciderlo preferiscono gettarlo in un dirupo e poi rimanere lì quattro giorni per assicurarsi che non esca! Ah, la cara ingenuità di quegli anni.
Quello che risulta più interessante sono le vicissitudini successive alla sconfitta della Mano Rossa. Tex, ora riabilitato di fronte alla legge (sì, senza processo, non chiedete), viene nominato Ranger nr. 3 del Texas e incontra per la prima volta Kit Carson.
Altre idee che Bonelli getta lì, per poterle cogliere in un secondo momento: andava lui stesso per tentativi, in attesa di capire quale potessero essere le caratteristiche che meglio potevano adattarsi a questo nuovo personaggio.
E a volte non andava tanto per il sottile. Tra i primi nemici di Tex Willer vi è addirittura uno stupratore (anche se, causa censura dell'epoca, viene definito "rapitore di donne"), che causa il suicidio di una delle donne da lui plagiate e che Tex vendica.
Insomma, il West di queste storie è sì derivato dalle pellicole western americane, ma è anche un mondo distante, filtrato dalla sensibilità di un autore italiano inserito in una società molto diversa da quella americana, che sta cercando di risollevarsi - sia a livello economico che psicologico - da un conflitto mondiale che ha rischiato di metterla in ginocchio per sempre. Ma come Tex, si è rialzata ed è andata avanti.

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