lunedì 25 ottobre 2021

Fabolous Stack of Comics: Batman - Cavaliere Bianco


Durante la Silver Age erano chiamate "Storie Immaginarie". Dopo Crisi Sulle Terre Infinite sono state rinominate Elseworlds. Sono quelle storie della DC Comics che non possono svolgersi per vari motivi nell'universo principale e divengono dunque racconti alternativi ambientati in universi paralleli.
Questo non impedisce comunque che, di tanto in tanto, alcune Storie Immaginarie divengano parte della continuity DC (i Supersons) o alcuni Elseworlds divengano mondi facenti parte del Multiverso (il Batman Vampiro, il Batman Vittoriano).
Anche se la DC Comics non utilizza più queste definizioni da alcuni anni, ogni tanto fanno capolino nuovi universi alternativi. Come quello che si può osservare nella miniserie di otto numeri Batman: Cavaliere Bianco (Batman: White Knight), scritta e disegnata da Sean Gordon Murphy e pubblicata tra il 2017 e il 2018.
L'impensabile accade: a seguito dell'ennesimo scontro con Batman, Joker ingerisce delle pillole che lo curano dalla sua follia, permettendogli di rientrare in società e usare il suo vero nome, Jack Napier.
Napier inizia a mettere in discussione i metodi di Batman e della polizia di Gotham City, accusandoli di eccessiva violenza e di mettere in pericolo con le loro azioni la sicurezza dei cittadini. I suoi discorsi lo pongono ben presto al centro dell'attenzione, rendendolo uno degli uomini più influenti della città.
In questa sua crociata, Napier viene aiutato da Harley Quinn, ma dovrà affrontare - oltre che la rabbia di Batman - un'altra Harley Quinn!
Sean Gordon Murphy entra con questa storia nella categoria dei disegnatori che compiono il salto della barricata divenendo autori completi. Per questo suo primo impegno, si affida a un personaggio di sicuro impatto come Batman, utilizzando un tema ricorrente quale la sua dicotomia col Joker.
Detto questo, però, Murphy non si adagia sugli allori, ribaltando le carte in tavola e rendendo Joker il "buono" e Batman il "cattivo", operando al contempo un apprezzabile restyling della sua galleria di nemici.
Così come è interessante l'esistenza di una doppia Harley Quinn, di cui la prima è quella più aderente alla visione originaria di Paul Dini e Bruce Timm - con un pizzico di indipendenza in più - mentre la seconda è una sorta di metafora della Harley Quinn odierna, più anarchica e folle.
Nel descrivere alcuni componenti delle forze di polizia, e persino lo stesso Batman, come tendenti alla violenza e alla prevaricazione verso il prossimo, pare quasi ravvisarsi una metafora di eventi molto sentiti all'epoca della pubblicazione della storia - le accuse contro una sempre crescente brutalità degli agenti di polizia erano già molte - e che purtroppo sarebbero peggiorati con l'uccisione di George Floyd.
Jack Napier, un nome che rende omaggio al primo film di Batman diretto da Tim Burton, persegue certo obiettivi a scopo personale, ma i suoi sentimenti sono comuni a molte altre persone ed ecco dunque perché ottiene tanto successo.
Batman e Gordon, invece, concentrati solo sulla loro missione di catturare i criminali, hanno dimenticato che devono anche essere al servizio della legge e dei cittadini, cosa da cui si sono distaccati, come loro stessi riconoscono verso la fine capendo che, pur perseguendo un giusto obiettivo, stavano rischiando di precipitare nella follia, come quella che ha colpito Joker per anni.
Ed è stato proprio il Joker "sano" a curarli da questa condizione.
Questa prima prova da autore solista di Sean Gordon Murphy è all'altezza della situazione e ha poi dato vita ad altre storie ambientate nel medesimo universo narrativo. Sarà di certo un Elseworld, ma è anche uno sguardo su una realtà che molti di noi hanno conosciuto in questi ultimi anni.

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