mercoledì 13 ottobre 2021

Netflix Original 12: ARQ


Ecco che torna l'incubo di tutti gli sceneggiatori cinematografici, il film basato sul loop temporale che si ripete giorno dopo giorno! Ormai è diventato un vero e proprio sottogenere, partendo dal "capostipite" Ricomincio Da Capo e passando per altre pellicole, quale ad esempio Edge of Tomorrow con Tommaso Crociera (non scappate, telefilm come Buffy e Star Trek: The Next Generation, so cosa avete fatto).
Un nuovo loop è presente in ARQ, film sceneggiato e diretto da Tony Elliott e distribuito su Netflix a partire dal 16 settembre 2016.
ARQ è l'acronimo di Arcing Recursive Quine, una fonte di energia apparentemente inesauribile ideata da Renton (Robbie Amell), ma contesa dal gruppo terrorista Bloc e dalla multinazionale Torus Corporation in un mondo preda di conflitti devastanti.
Renton dovrà trovare un modo per impedire che la sua invenzione venga utilizzata per scopi bellici, ritrovandosi al contempo bloccato in un loop temporale di circa tre ore insieme alla sua compagna, Hannah (Rachael Taylor), la quale gli nasconde un segreto.
Qual è la cosa più interessante nel vedere un film con un loop temporale? Scoprire come i personaggi reagiranno agli eventi che si ripetono ogni giorno, cercando un modo per uscirne. Tutto questo è presente nel film in questione? Sì e no allo stesso tempo.
Il tutto è concentrato in un unico luogo (l'appartamento di Renton) e con pochi attori in scena, all'ovvio scopo di contenere i costi, ma questo non rappresenta poi un problema insormontabile... anche se la sensazione di qualcosa di non del tutto formato c'è.
Dietro a questo film vi è anche un messaggio di denuncia su come vengano sfruttate le risorse ambientali e naturali dalle grandi corporazioni - in particolare le energie rinnovabili - ed è questo che interessa principalmente al regista Tony Elliott.
Renton e Hannah rappresentano dunque il punto di vista della persona comune di fronte a questa problematica e come tale persona comune reagisca di fronte a essa (rimanendo impassibile, esponendosi in prima persona ma agendo al di fuori della legge, ribellandosi ma cercando di restare nel sistema).
Vi è un modo giusto di agire? Il fatto che il film si concluda senza un vero e proprio epilogo suggerirebbe di no. Ebbene sì, questa pellicola non ha un finale e quasi tutti i punti in sospeso sollevati rimangono irrisolti. Si potrebbe perciò dire che non ci sono neanche dei buchi di trama, visto che la trama si ripiega infine su sé stessa.
Ovviamente è una scelta voluta, che sta a significare che la persona comune deve uscire dal loop della propria vita in cui è rimasto ingabbiato per sua scelta e trovare infine un differente percorso.
Prima che sia troppo tardi.

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