martedì 18 gennaio 2022

Fabolous Stack of Comics: Batman - La Maledizione del Cavaliere Bianco


Ritorniamo all'universo alternativo concepito da Sean Gordon Murphy nella miniserie Batman: Cavaliere Bianco, dove il Joker per breve tempo è guarito dalla sua follia, mostrando al mondo un altro tipo di follia, riguardante l'agire di Batman e dei suoi seguaci.
Non passa molto tempo, infatti, prima che l'autore idei una nuova miniserie, anche questa di otto numeri, intitolata La Maledizione del Cavaliere Bianco (Curse of the White Knight), pubblicata nel 2019.
In questo sequel, Joker riesce a evadere dall'Arkham Asylum e va alla ricerca di uno dei segreti più oscuri di Gotham City, ovvero la sua fondazione per mano del primo dei Wayne, Edmond. Questa ricerca lo mette, tuttavia, contro un gruppo di uomini potenti intenzionati a guidare la trasformazione economica della città, sfruttando per questo l'ordine di Saint Dumas e uno dei suoi accoliti, l'ex marine Jean- Paul Valley, alias Azrael.
Costui ha il compito di eliminare chiunque possa intralciare questi piani oscuri, a partire da Batman e dal Commissario James Gordon. Il Cavaliere Oscuro e il Pagliaccio del Crimine si trovano dunque ad affrontare un nemico comune. Ma che ruolo avrà infine il Joker in tutto questo? E qual è l'inconfessabile segreto che si cela nel passato della famiglia Wayne?
In quanto diretto sequel della prima miniserie, questa storia si ricollega in maniera stretta a Cavaliere Bianco, quindi una sua eventuale lettura come opera autonoma risulterebbe di sicuro monca e incompleta.
Detto questo, Sean Gordon Murphy procede nel solco di quanto già tracciato in precedenza, rielaborando personaggi e storyline del passato per adattarli alla sua sensibilità, artistica e visiva, e a un contesto più attuale (vedasi in particolar modo il personaggio di Azrael, molto distante da quello classico visto nelle saghe degli anni '90 del ventesimo secolo). In questo caso specifico, si possono trovare richiami a celebri saghe batmaniane quali La Spada di Azrael, Knightfall e The Killing Joke.
Se nella prima miniserie era preminente l'identità umana di Jack Napier rispetto a quella superumana del Joker, col primo che cercava di cambiare quel mondo e quello status quo che anche il suo alter ego aveva creato, in quest'occasione assistiamo a un totale cambio di prospettiva.
Stavolta è Joker l'identità preminente e, cercando di distruggere le buone cose che la sua identità umana aveva portato alla città di Gotham, nel tentativo di ristabilire in maniera peggiore lo status quo precedente genera un'ondata di caos che avrà devastanti conseguenze.
Potendo contare sul fatto di ambientare le proprie storie in un universo alternativo e avendo dunque molta libertà in tal senso, Gordon Murphy non esita a lastricare la via di vittime illustri e di modificare le origini stesse di Batman, nel legittimo obiettivo di distanziare questo suo universo da quello classico, che simili cose non può concedersele.
Alcune idee risultano interessanti, altre non lasciano troppi strascichi, mentre altre trame rimangono aperte, poiché è ben chiaro che questa saga andrà avanti. Per quanto di buona fattura, perciò, questa seconda miniserie non ha lo stesso impatto della prima, la quale aveva dalla sua il fatto di rappresentare qualcosa di nuovo.
Solo le prossime storie, quindi, ci daranno un quadro ancora più ampio di questo universo alternativo, che come un affresco Sean Gordon Murphy crea a ogni tavola come fosse una pennellata. Una pennellata sporca, come il mondo corrotto in cui agiscono e interagiscono il Cavaliere Oscuro, i suoi nemici e i suoi alleati.

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