La figura di Babbo Natale è molto radicata nel contesto italiano, considerato che il personaggio storico di riferimento, ovvero San Nicola, è stato nominato poi protettore della città di Bari. Eppure, il tempo e la potenza della pubblicità e del marketing hanno permesso che questa figura ci venisse metaforicamente sottratta, associandola in maniera quasi indelebile a un'altra nazione.
Ma il cinema non dimentica che Babbo Natale, seppur viva al Polo Nord, proviene dall'Italia e così ecco Chi Ha Incastrato Babbo Natale? diretto da Alessandro Siani, scritto da Alessandro Siani, Gianluca Ansanelli e Tito Buffulini e distribuito nei cinema nel dicembre 2021.
La spietata multinazionale dei giocattoli Wonderfast vuole eliminare dalla concorrenza Babbo Natale (Christian De Sica), il quale ancora sottrae loro troppo fatturato. Si allea così con un elfo per far sì che nella fabbrica venga assunto come consulente Genny Catalano (Alessandro Siani), un delinquente di mezza tacca, con l'intento di far fallire Babbo Natale che ormai sembra non reggere più il passo delle nuove tecnologie.
La presenza di Genny Catalano provoca subito dei disastri e ritardi nella catena di produzione dei giocattoli, eppure lui e Babbo Natale iniziano a legare e Catalano gli insegna come una figura classica come Babbo Natale possa adattarsi ai tempi moderni.
La storia sembra proprio una metafora di quanto accaduto alla figura di Babbo Natale nel corso degli ultimi decenni. Una persona positiva e portatore di sani valori che è stata macinata dal business e dalle multinazionali, divenendo parte di un periodo di festività che ormai appare più associato a una corsa al consumismo più sfrenato.
In risposta a questo, il Babbo Natale interpretato da De Sica (con le sue consuete inflessioni e battute, il suo marchio di fabbrica) non indossa mai la tenuta rossa, bensì una bianca, più associata a San Nicola, piccolo dettaglio non così banale.
Nel film, dunque, Babbo Natale si riappropria dei suoi valori originari, riuscendo anche a entrare nel ventunesimo secolo, così diverso rispetto a quando era sufficiente solo che portasse i doni a cavallo di una slitta trainata dalle renne.
Al contempo, poiché alla fine questo rimane un film di Natale, Genny Catalano passa attraverso un processo di riscatto sociale. Uno sconfitto dalla vita che, grazie a quella magica atmosfera che è presente solo nei film e solo in questo periodo festivo, riesce infine a capire anche gli aspetti positivi dell'esistenza e - trovando l'amore - si riappacifica prima di tutto con sé stesso.
Nonostante qualche sottotesto drammatico, tuttavia, Alessandro Siani rimane fedele al suo consueto personaggio cinematografico, facendogli pronunciare una quantità spropositata di battute e giochi di parole, che ovviamente sono una maschera che utilizza per nascondere il suo vero io.
Solo quando questa maschera cala per un minuto ed esprime un monologo sulla vita, c'è un cambio di prospettiva, abbastanza inaspettato.
Ma alla fine, si sa, il Natale prevale su tutto. E Babbo Natale vince sempre e comunque.
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