venerdì 15 dicembre 2023

Disney+ Original 22: Scivolando sulla Neve


Come molti sanno, la figura di Babbo Natale deriva da quella di San Nicola di Myra, vescovo vissuto nel quarto secolo e che la chiesa cattolica ha indicato come protettore dei bambini, a cui portava in dono dei regali nei suoi abiti sacri (suona un po' ambigua questa frase detta al giorno d'oggi).
La modernità, ma soprattutto le multinazionali, hanno poi plasmato questa figura, rendendolo il simpatico vecchietto con la barba bianca e in tenuta rossa che, durante la Vigilia di Natale, porta doni a tutti i bambini del mondo trainando una slitta guidata da delle renne. E che in tale veste è comparso in decine e decine di film.
Ma quella stessa modernità ha reso Babbo Natale una figura universale, adorata da tutti i popoli e le razze del mondo, e quindi ulteriormente riplasmato ad uso e consumo di diverse masse. Già in Buon Natale da Candy Cane Lane, ad esempio, era presente un Babbo Natale afroamericano.
E un altro compare in Scivolando sulla Neve (Dashing Through the Snow), diretto da Tim Story, scritto da Scott Rosenberg e distribuito su Disney+ a partire dal 17 novembre 2023.
Eddie Garrick (Chris "Ludacris" Bridges) non crede più alla magia del Natale da quando i genitori si separarono quando lui era un bambino e scrisse una lettera a Babbo Natale chiedendogli di non far accadere questo.
30 anni dopo, Eddie Garrick lavora come assistente sociale e consulente per la polizia di Chicago. La vigilia di Natale si imbatte in un uomo di nome Nick (Lil Rel Howery), il quale afferma di essere Babbo Natale.
Eddie Garrick ritiene sia uno svitato e, volendo passare il Natale insieme alla figlia, decide di portare l'uomo alla stazione di polizia, ma ben presto si accorge che costui è inseguito da misteriosi figuri.
Ora questa sembra una trama da thriller, ma no, vi assicuro che è una consueta e ordinaria commedia natalizia. Direi, a costo di essere magari blasfemo, il film natalizio per gli afroamericani che tende a essere mainstream grazie a un noto comprimario della saga di Fast and Furious e un celebre (negli Stati Uniti) stand-up comedian.
Poiché alla fine le tematiche sono quelle consuete: al centro ci sono sempre la famiglia, che riesce a superare tutte le avversità proprio durante queste festività per stare insieme, e i buoni sentimenti che alla fine pervadono tutti, anche i cattivi della situazione che in realtà proprio cattivi non sono, più che altro degli imbranati.
Anche il protagonista che improvvisamente torna a credere nella magia del Natale dopo anni in cui ha fatto il "Grinch" riappacificandosi con la persona che lo aveva deluso è un classico.
In un mondo che diventa sempre più grande e al tempo stesso sempre più piccolo, non stupisce neanche più vedere un Babbo Natale afroamericano. La cronaca cinematografica ci ha consegnato altri personaggi universali riplasmati per differenti tipi di pubblico e solo la storia - o meglio ancora, il singolo gusto personale - può dire se questo sarà ricordato o meno.
A meno che non si voglia affermare la falsità che il Babbo Natale nella tenuta rossa della Coca Cola sia quello della tradizione cristiana e non può essere toccato.

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