mercoledì 22 dicembre 2021

Fabolous Stack of Comics: La Morte degli Inumani


Si dice spesso che, quando bisogna chiudere nei fumetti un ciclo narrativo, bisogna riportare tutto grossomodo come era in principio, di modo tale da facilitare un successivo ciclo e ripartire dalle basi, così da non spaesare troppo i lettori.
Fin dai tempi di Infinity, la famiglia degli Inumani si è allargata, con l'apparire di una nuova generazione di Inumani e nuovi, incredibili poteri generati dalle Nebbie Terrigene. Ovviamente non è stato tutto semplice, anzi, a partire dallo scontro con gli X-Men, proseguendo con la scomparsa delle Nebbie Terrigene e l'incontro coi Progenitori.
Ma tutto questo è destinato a svanire. E avviene nella miniserie in cinque numeri, pubblicata nel 2018, La Morte degli Inumani (Death of the Inhumans), scritta da Donny Cates e disegnata da Ariel Olivetti.
I Kree, guidati da una nuova generazione di guerrieri e leader, lanciano l'ennesimo attacco ai danni degli Inumani, che stavolta risulta letale causando la morte di migliaia di Inumani, seguito dall'intimazione ai sopravvissuti di unirsi in maniera immediata al loro esercito.
Freccia Nera, tuttavia, dopo la morte apparente di suo fratello Maximus e Lockjaw, decide insieme ai restanti componenti della famiglia reale di ingaggiare un confronto diretto con i Kree, i quali tuttavia hanno dalla loro una nuova, potentissima arma, Vox. Che potrebbe causare la fine definitiva degli Inumani.
La storia ha un inizio molto spiazzante, voluto per causare sorpresa e sgomento nel lettore, poiché l'attacco dei Kree che decima la popolazione inumana non viene anticipato, ma è già avvenuto e noi ne vediamo solo le conseguenze. Di modo tale che ci si riesce a immedesimare in Freccia Nera e nella sua reazione (chi non vorrebbe vendicare la morte dei propri cari?).
Alcune cose non specificate, tuttavia, quali l'improvviso ritorno di Gorgon (che pur sapevamo essere sopravvissuto alla fine di Royals) e il colpo di stato sul pianeta madre dei Kree che causa la disfatta di Ronan e della Suprema Intelligenza, vengono dati troppo per scontati e magari avrebbero avuto bisogno di qualche piccola spiegazione in più.
L'obiettivo dichiarato della miniserie comunque, e non ne fa mistero, è essere una sorta di House of M per gli Inumani: ovvero eliminare, salvo poche eccezioni, tutti gli Inumani spuntati come funghi in cinque anni e e riportare l'attenzione su pochi di essi, i più riconoscibili e famosi, ovvero i componenti della Famiglia Reale (che pure alla fine dovranno contare un paio di vittime tra le loro fila).
Anche se questo appare come un chiaro mandato editoriale, Donny Cates si impegna a non renderlo troppo scontato e, pur rappresentando l'epilogo anche un nuovo punto di partenza ideale per chiunque si occuperà degli Inumani in futuro (con pochi di loro da gestire, più semplice a livello narrativo), giunge al risultato utilizzando il giusto mix di drammaticità e azione.
Non è certo il Cates più fuori dagli schemi che ha scritto le storie del Ghost Rider Cosmico, ma rimane comunque una prova più che onorevole.

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